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Anci-Assofarm: accordo biennale per rafforzare il ruolo della farmacia comunale

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Anci-Assofarm: accordo biennale per rafforzare il ruolo della farmacia comunale

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Accendere i riflettori sull’importanza socio-economica della farmacia territoriale. L’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e l’Associazione di aziende speciali, consorzi, servizi farmaceutici e delle società che gestiscono le farmacie pubbliche (Assofarm) alleati per una migliore politica gestionale delle farmacie. Gizzi: "Mutuiamo modelli virtuosi dall’estero"

14 gennaio 2019

di Carlo Buonamico

La farmacia è legata al territorio di cui fa parte. E al suo comune e ai suoi cittadini. Talvolta deve affrontare problemi legati a uno scollamento tra il proprio ruolo sociale ed economico e le politiche della città che la ospita. Nell’ottica di affrontare le differenti criticità che incontra la farmacia e per migliorare la sua attività territoriale l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) e l’Associazione di aziende speciali, consorzi, servizi farmaceutici e delle società che gestiscono le farmacie pubbliche (Assofarm) hanno siglato un protocollo di durata biennale.

Ma cosa prevede questo accordo? Anci e Assofarm si impegnano a collaborare per la realizzazione di iniziative comuni a livello locale, nazionale ed internazionale nell’ambito di una politica generale di rafforzamento e sviluppo della promozione della salute e degli interventi nel sociale. <<La farmacia comunale può essere una ricchezza per le amministrazioni locali sia sotto il profilo sanitario che economico. Rafforzare il legame con il comune di appartenenza è fondamentale. A livello nazionale si dovrebbe cercare di uniformare il sistema di servizi offerti dalle farmacie nei diversi comuni. Ad esempio in termini di presa in carico dei pazienti, aderenza alle terapie e gestione delle malattie croniche. Le farmacie devono diventare un osservatorio sociale sulla salute del Paese. Ma è anche importante importare dall’estero quei modelli virtuosi che possono giovare anche nel nostro Paese. In primis i modelli di remunerazione del farmacista. Come quello belga, dove la distribuzione per conto non è un mero passaggio di farmaci dall’ospedale alla farmacia per la consegna ai pazienti, ma rappresenta un momento di ascolto e di accoglienza e di integrazione con attività di counselling al paziente. Seguendo questo modello auspichiamo che un giorno tutti i farmaci torneranno alla farmacia>>, spiega a iFarma il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi.

La partnership, che vedrà all’opera un gruppo di lavoro misto Anci-Assofarm, sarà sviluppata anche attraverso il rafforzamento dell’integrazione fra il servizio farmaceutico comunale e le amministrazioni locali, a beneficio dei cittadini.

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