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Giugno 2019

EDITORIALE

Giugno 2019

Insostituibili?

Nei social si moltiplicano gli interrogativi dei titolari di farmacia sulla loro insostituibilità. Il web, le catene, le infelici dichiarazioni di un personaggio pubblico come Michelle Hunziker, il proliferare di competitors, anche tecnologici, pronti a sostituire i professionisti del farmaco aprono molti interrogativi.

La rete dei farmacisti si è scagliata violentemente contro Hunziker e anche contro Artsana – paradossalmente azienda partner in un’iniziativa di Federfarma come “Abbasso la pressione” – colpevoli di aver sfruttato l’autorevolezza della farmacia per lanciare la linea Goovi che poi, ha dichiarato candidamente la conduttrice televisiva, sarà venduta in e-commerce. Dichiarazioni sgradevoli, certo, ma basta non trattare quei prodotti ed è finita lì. Il problema della categoria non è Michelle Hunziker, né le aziende che man mano – e saranno sempre di più – scavalcheranno il canale per puntare sul web. La sensazione che si ha è che si cerchino capri espiatori e non ci si concentri sulle reali svolte di cui la farmacia italiana avrebbe bisogno. All’Osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano si è sottolineato di recente che oltre quattro cittadini su dieci usano app di coaching e dispositivi wearable per tenere sotto controllo la propria salute e lo smart watch è risultato lo strumento con l’incremento più significativo (lo usa un cittadino su tre). Sono anni che discutiamo di farmacia dei servizi e nel frattempo i servizi di cui il cittadino ha bisogno sono cambiati e, soprattutto, molti altri soggetti ne stanno contendendo la gestione alla farmacia. Gli spazi ci sono per mantenere autorevolezza e ruolo, nel nostro Paese siamo carenti soprattutto nel passaggio dal sistema ospedaliero a quello socio-sanitario territoriale: solo il 16 per cento degli over 65 anni ha a disposizione strumenti di continuità assistenziale. Nel 2050 gli over 65 saranno il 34,6 per cento della popolazione e nei prossimi 5-8 anni, secondo la Federazione italiana dei medici di medicina generale, 14 milioni di italiani saranno senza il medico di famiglia.

L’uso sistematico dell’innovazione digitale è ineluttabile, suggerisce Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio: “La tecnologia è l’unica possibilità di aumentare la produttività e la capacità di risorse umane limitate. La connected care può dare risposta alle esigenze strutturali del sistema attraverso la connessione tra gli operatori del Ssn. Il digitale sta modificando tutte le fasi di presa in carico del paziente, dalla prevenzione alla cura fino al post ricovero attraverso strumenti come la cartella clinica elettronica, la telemedicina, l’intelligenza artificiale, le terapie digitali”. Quello che ha colpito, alla presentazione dei dati dell’Osservatorio, è il ruolo marginale della farmacia e del farmacista. “Nel caso in cui i cittadini non possano rivolgersi al medico per ricevere consigli su prevenzione e stili di vita in base ai dati raccolti, può giocare un ruolo fondamentale un coach virtuale in grado di fornire in modo proattivo, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, consigli su come migliorare i propri comportamenti”, ha spiegato Emanuele Lettieri, responsabile scientifico dell’Osservatorio.

Ci sono partite politiche difficili per la categoria, come quella sulla remunerazione, ci sono però anche iniziative di alto livello che si dovrebbero mettere in cantiere per restituire autorevolezza al sistema farmacia, per proiettarlo in avanti. O per non dare l’impressione di essere criceti nella ruota: leggete il pezzo di Giorgio Flavio Pintus. Una di queste iniziative? Riattivare il Centro studi di Federfarma, per esempio, di cui – esattamente come con la vecchia dirigenza sindacale – non si percepisce ancora l’utilità, perché non ci risultano studi autorevoli prodotti negli ultimi due anni. E ce n’è bisogno più che mai, magari per dimostrare che nessuno come il farmacista è più adatto a essere il coach del paziente. Che i farmacisti sono insostituibili sembra lo sappiano solo i farmacisti e non abbiano alcuna fretta di farlo sapere agli altri.

Da questo numero:

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

iFarma-Giugno19
30 Maggio 2019