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Novembre 2019

EDITORIALE

Novembre 2019

Prescrivo? No, dispenso

Da inizio anno in casa con noi c’è Spritz, un Golden Retriever meraviglioso, che oltre a riempirci di gioia ci ha fatto conoscere da vicino il mondo della veterinaria. Due gli episodi sconcertanti che mi sono accaduti negli ultimi mesi. In Arcaplanet per comprare il cibo per il nostro cucciolo, mi si è presentato il loro farmacista, spiegandomi che ora, con la ricetta elettronica, lì si possono dispensare anche i farmaci su prescrizione. In uno studio veterinario milanese, invece, alla mia specifica richiesta per la dispensazione di un antibiotico: «Mi fa la ricetta elettronica?», mi è stato risposto: «No, il farmaco glielo do io, così evita di andare in farmacia».

La Fofi e la Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani a fine luglio hanno divulgato una circolare condivisa per «favorire in tutti i modi, anche attraverso il coinvolgimento degli Ordini provinciali, l’ulteriore implementazione della ricetta veterinaria elettronica obbligatoria». Nel testo del comunicato stampa congiunto si legge che la dispensazione del farmaco veterinario resta una prerogativa del farmacista e della farmacia o di quanti autorizzati alla vendita al dettaglio o diretta, fatte salve alcune ben definite eccezioni, come la consegna del medicinale da parte del medico veterinario in caso di necessità connaturate al suo intervento professionale e allo scopo di iniziare la terapia”.

Veterinari e farmacisti hanno avviato un confronto definito costruttivo e propositivo, ma nella circolare congiunta si legge: “Nel caso di animali che non producono alimenti per l’uomo il medico veterinario può consegnare (cedere) anche confezioni integre di medicinale veterinario per la terapia dell’animale. Dato che non si tratta di una vendita di farmaco [ndr: cos’è?], tale cessione si configura per il medico veterinario nell’ambito di una prestazione professionale sulla quale viene applicata un’aliquota Iva del 22 per cento. La cessione, inoltre, non può essere fatta con un medicinale umano ma esclusivamente con uno veterinario”.

A domanda specifica sullo stato del mercato veterinario, Francesco Cavone, Director Pharmacy e Consumer Health di Iqvia ci ha risposto che quello su prescrizione in farmacia è in discesa sia a valori sia a volumi da quando è stata introdotta la ricetta elettronica veterinaria. In totale nei dodici mesi terminanti ad agosto il farmaco veterinario perde l’1,8 per cento in farmacia a valori. Scendono in particolare gli antibiotici, i farmaci per il sistema muscolo-scheletrico e gli immunologici. Sul portale www.ricettaveterinariaelettronica.it si nota inoltre una dicotomia tra il numero delle ricette elettroniche caricate a sistema tra aprile e settembre (3.602.940) e quelle dispensate realmente (2.939.657). 663.283 ricette sembrano non essere state spedite: esiste una prescrizione del veterinario ma la farmacia non dispensa il farmaco.

La questione andrebbe approfondita, evidentemente. Da Arcaplanet, negozi autorizzati dal decreto Monti nel 2012 – come ci spiega Maurizio Cini, docente di legislazione a Bologna – a dispensare anche farmaci su prescrizione, ai veterinari che perdono meno tempo a vendere il farmaco piuttosto che a prescriverlo, e lo possono fare grazie a una norma introdotta con il decreto Balduzzi nel 2012, un’altra sconfitta per la farmacia, che la ricetta elettronica sta amplificando. E proprio mentre ci sono aziende che credono ancora molto nell’importanza del farmacista nella dispensazione dei prodotti veterinari. Forse un intervento di Federfarma sarebbe opportuno. È evidente che questioni come la remunerazione, di cui parliamo ampiamente nelle pagine seguenti, sono più importanti ma questa è un’altra fetta di mercato che se ne va. Non si prova a difenderla?

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

iFarma-Novembre19
4 Novembre 2019