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In questo momento occorre ancora di più fare sistema

FOCUS FARMACIA

In questo momento occorre ancora di più fare sistema

Con il contributo di

Dompé

«Andare in ordine sparso in questi momenti è impossibile. Coordinamento, unione di intenti e peso politico sono gli imperativi categorici che risultano chiaramente dall’emergenza Covid-19», ci dice il presidente di Cef Vittorino Losio.

15 maggio 2020

di Laura Benfenati

  • Qual è la situazione in questo momento con le mascherine? Siete riusciti ad acquistarle a prezzi compatibili con la vendita al prezzo imposto?

Cef in questi mesi è stata impegnata in uno sforzo enorme per il reperimento di mascherine per le farmacie e per i nostri dipendenti. Mascherine che purtroppo risultavano introvabili dai nostri fornitori abituali e che abbiamo dovuto cercare su tutto il mercato nazionale e internazionale. Va da sé che quando la domanda è alta e l’offerta è scarsa, il prezzo sale ed è quello a cui abbiamo assistito impotenti soprattutto nel primo periodo della pandemia. Dopo, progressivamente, il reperimento delle mascherine stava tornando lentamente alla normalità, con prezzi altalenanti ma in costante diminuzione; fin quando è intervenuto il famoso annuncio delle mascherine a 0,50 che ha nuovamente bloccato produttori e importatori. Da qui il successivo accordo tra Federfarma ed Arcuri e la consegna realizzata sabato scorso di un primo quantitativo di mascherine a prezzo calmierato che ha permesso così di iniziare la distribuzione contingentata presso le nostre farmacie socie in tutta Italia.

  • La sede di Cef è in una delle province più colpite d’Italia. Quali sono stati i momenti più difficili di questo lockdown?

Cef è stata inizialmente investita da un’onda di piena: abbiamo avuto magazzini che per giorni hanno continuato ad allestire ben oltre il normale orario di lavoro, con uno sforzo veramente significativo da parte di ogni nostro reparto, mentre intorno a noi cresceva la paura per il contagio e in azienda la preoccupazione di dover garantire da un lato la continuità del servizio di consegna di farmaci e dall’altro la tutela della salute dei nostri collaboratori. Ci sentivamo sul fronte a combattere contro un nemico invisibile e sconosciuto, senza adeguati strumenti e tutte le necessarie informazioni. Abbiamo poi dovuto rapidamente imparare sul campo e, malgrado gli inevitabili disservizi per i nostri soci e clienti, i nostri magazzini sono sempre rimasti operativi e siamo sempre riusciti a garantire il servizio di consegna. Di questo devo prima di tutto ringraziare i nostri collaboratori e i nostri corrieri, per lo spirito di servizio e il senso del dovere dimostrato.

  • Come avete supportato i farmacisti in trincea, durante questo periodo?

Ecco, ha detto bene “in trincea”… perché è stata una vera guerra per tutti e forse, finalmente, anche per chi non aveva così chiara la cosa, ci si è resi conto del prezioso servizio per la comunità svolto proprio dai farmacisti in un momento così drammatico. Noi abbiamo cercato in questi frangenti di comunicare costantemente a tutti i nostri soci ogni variazione e gli sforzi che si stavano cercando di compiere per venire incontro alle loro esigenze. Purtroppo, spesso senza successo perché tra le prime richieste c’erano proprio prodotti in alcuni frangenti introvabili, come mascherine o addirittura l’ossigeno… Spero che tutto questo serva da lezione, quando qualcuno tornerà a parlare di liberalizzazioni, di pianta organica

  • Come cambierà la farmacia dopo questa emergenza? E la distribuzione intermedia?

Come accennavo prima è risultato chiaro a tutti il valore della farmacia: mentre i medici non potevano visitare e gli ospedali erano off limits, per tanti nostri concittadini, soprattutto per le persone sole, più anziane e fragili non è rimasta che la farmacia come luogo in cui trovare un professionista in grado di fornire una parola di conforto, un consiglio per la propria salute… Direi quindi che il primo punto d’esperienza rispetto alla tragedia del Covid-19, è l’indispensabilità della farmacia come presidio sul territorio a tutela della salute dei cittadini. Anche per la distribuzione è stato un bel banco di prova da cui emerge un’indicazione molto chiara: occorre ancora di più fare sistema. Andare in ordine sparso in questi momenti è impossibile. Coordinamento, unione di intenti e peso politico sono gli imperativi categorici che risultano chiaramente da questa vicenda. Un altro aspetto sicuramente importante è l’analisi profonda che andrà fatta sull’inevitabilità di un processo già in corso da anni ma che ha subito un’importante accelerazione: lo spostamento sul web di molte transazioni economiche e non solo. Su questo occorrerà una riflessione attenta da parte di tutta la categoria.

  • Infatti, la digitalizzazione ha avuto un ruolo molto importante negli ultimi mesi: cosa state facendo per aiutare i farmacisti a potenziare l’integrazione tra fisico e digitale? 

Da qualche mese Cef sta elaborando un proprio progetto innovativo in ambito retail e, in tale proposta, sarà contemperata anche una soluzione win-win sull’integrazione avanzata tra negozio fisico e digitale: un processo non più rimandabile che, se ben organizzato e governato centralmente, non potrà che portare vantaggi a tutti i nostri soci.

  • E sul fronte aggregazione? Manterrete le due reti o si potenzierà piùbene? 

Farmaciainsieme e piùbene sono due importanti realtà nel panorama Cef e sicuramente l’esperienza retail che abbiamo acquisito in anni di gestione delle due reti troverà il suo pieno compimento nella nuova proposta che stiamo modulando. Il Covid è stato solo una battuta d’arresto nei nostri piani di messa a punto, ma nei prossimi mesi saremo da voi per illustrare la nuova proposta Cef in ambito retail e molti interrogativi saranno finalmente sciolti.

  • Quali sono i progetti di Cef per la cosiddetta “fase 2”, post emergenza?

Dal 18 maggio le nostre reti torneranno operative sui territori e dalla fine del mese di maggio, con gradualità, anche le nostre persone in smart working torneranno progressivamente negli uffici delle varie filiali, nel rispetto dei protocolli anti-Covid che abbiamo stilato in queste settimane. Ovviamente andremo avanti con grande cautela ma prevediamo un ritorno alla normalità e quindi misure ancora più attente per garantire la sicurezza nei magazzini e in generale in tutti gli ambienti di lavoro. Sicuramente abbiamo imparato tanto da questa tremenda esperienza… e alcune cose non torneranno più come prima. Diciamo che, almeno per la nostra cooperativa, sarà l’occasione per una nuova “ri-partenza”!

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