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Roberto Speranza alla guida della Salute

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Roberto Speranza alla guida della Salute

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Sarà Roberto Speranza (Leu) il ministro della Salute del governo "Conte bis". Dovrà accettare l'eredità di quanto rimasto in sospeso dopo la reggenza di Giulia Grillo, stoppata nel suo lavoro di confronto con i rappresentanti della sanità a causa della crisi di governo.

06 settembre 2019

di Carlo Buonamico

Nomen omen. Si chiama Roberto Speranza ed è il nuovo ministro della Salute in quota Liberi e Uguali (Leu), parte dell’esecutivo del nuovo governo Conte.

In lui gli addetti ai lavori e i cittadini ripongono le loro speranze affinché prenda subito in carico le molteplici questioni rimaste aperte dopo l’interruzione ex abrupto del lavoro del suo predecessore Giulia Grillo causata dalla crisi di governo agostana. Dalla la finalizzazione del Patto per la Salute, al riordino delle professioni mediche, dal tema del superticket e della rimborsabilità dei farmaci alla riforma post-lauream della formazione dei medici, al progetto dell’ostetrica di comunità.

Molta carne al fuoco per un quarantenne – Speranza è della classe 1979 – che è un appassionato politico di sinistra a cui stanno molto a cuore i temi sociali come la salute, ma che non è un tecnico di Sanità.
Dopo il giuramento nelle mani del presidente delle Repubblica Sergio Mattarella, il neo-ministro Speranza dovrà ingranare la quinta o forse la sesta ed entrare in corsa nelle urgenze della Salute pubblica.
Tenendo fede al diciannovesimo punto dell’accordo di governo giallorosso, che evidenzia come occorra “tutelare i beni comuni, come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità […]”. Perché agire anche sulla Sanità significa rispettare i punti quattro “promuovere una più efficace protezione dei diritti della persona e rimuovere tutte le forme di diseguaglianze (sociali, territoriali, di genere) […]” e sette “potenziare il sistema della ricerca, favorendo un più intenso coordinamento tra centri universitari ed enti di ricerca […]” del programma.

Con la collaborazione, speriamo, di tutta la filiera. Che sembra manifestarsi sin da subito, per voce degli esponenti che via via stanno inviando messaggi augurali al neo reggente del dicastero di via Ribotta. La Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, a nome di tutti farmacisti italiani, augura buon lavoro al nuovo ministro della Salute, On. Roberto Speranza, ha dichiarato il presidente Fofi Andrea Mandelli, “e offre fin da ora la massima collaborazione e l’impegno a sostenere il processo di ammodernamento della governance sanitaria necessario per garantire i valori di universalità, solidarietà ed equità, che sono anche le cifre distintive della nostra democrazia e principi di coesione sociale”.
Senza scordare di mettere da subito le carte in tavola, come si evince dal messaggio di auguri inviato dal presidente dell’Associazione distributori farmaceutici (Adf) Alessandro Morra: Confidiamo che la spesa farmaceutica – che per tanti cittadini, specialmente anziani, rappresenta il welfare giornaliero – e le dinamiche interne alla filiera di distribuzione vengano governate con obiettività e competenza dal neo-ministro Speranza.

Auguri e prime indicazioni di urgenze da affrontare anche da parte del presidente di Federfarma, Marco Cossolo: “Al neoministro della Salute Roberto Speranza le mie più vive congratulazioni e auguri di buon lavoro. Le sfide da affrontare per salvaguardare la sostenibilità e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, da una parte, e il ruolo svolto dalle farmacie sul territorio, dall’altra, sono molte: dal rinnovo della Convenzione – che deve essere portato a compimento, dopo quasi 20 anni di attesa – all’attivazione della farmacia dei servizi; dalla riforma della remunerazione delle farmacie, alla governance del servizio farmaceutico, alla gestione dei pazienti cronici. Federfarma è pronta, come sempre, al dialogo e al confronto costruttivo in rappresentanza delle farmacie italiane, primo presidio sociosanitario del Ssn a contatto con tutte le realtà del territorio: grazie alla componente rurale, la farmacia è capillarmente presente anche nei centri più piccoli e disagiati, ponendosi come strumento di equità e solidarietà rispetto alle problematiche di accesso alla sanità. Le farmacie sono disponibili quindi a collaborare per individuare le soluzioni più idonee a soddisfare le esigenze di salute dei cittadini, garantendo i migliori standard di assistenza farmaceutica”.

Un atteggiamento positivo e propositivo, quello delle diverse sigle di categoria, confermato anche da Farmindustria per voce del presidente Massimo Scaccabarozzi. Auspicando di poter rafforzare il dialogo iniziato con l’ex ministro Giulia Grillo, nell’interesse dei pazienti “le imprese del farmaco augurano buon lavoro al nuovo Governo. E in particolare al ministro Roberto Speranza, chiamato a questo incarico in un momento di profonda e velocissima trasformazione delle scienze della vita, con radicali innovazioni nelle cure e con un approccio sempre più personalizzato alle terapie”. “Una rivoluzione che richiede il contributo di tutti”, sottolinea Scaccabarozzi, “perché i progressi della ricerca farmaceutica siano rapidamente a disposizione dei pazienti. Per questo è importante che la governance farmaceutica sia adeguata con norme e procedure che tengano il passo dell’innovazione. L’industria farmaceutica in Italia, leader nella produzione in Ue insieme alla Germania, vuole continuare a contribuire all’occupazione qualificata, agli investimenti nel Paese e alla crescita economica e sociale”.

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