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Cellule staminali vegetali e cosmetici antiaging: facciamo un po’ di chiarezza

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Cellule staminali vegetali e cosmetici antiaging: facciamo un po’ di chiarezza

Foto cellule staminali

Cosmetici antiaging e cellule staminali della mela: tra verità e falsi miti, le spiegazioni del Presidente Aideco, Professor Leonardo Celleno

25 luglio 2018

di Redazione

A fronte di una normativa che vieta l’uso delle cellule staminali di origine umana per la cosmesi, il settore ha investito tempo e denaro nella ricerca sulle cellule staminali vegetali, più versatili di quelle animali e anche capaci di replicarsi all’infinito, in modo differenziato o anche indifferenziato.

E dalla ricerca elvetica si è scoperto che gli estratti di cellule staminali di una particolare varietà di mela possono interagire con le cellule della cute e del follicolo pilifero rallentando l’invecchiamento di cute e capelli, oltre che riuscendo a combattere la formazione di radicali liberi.

Ma allora, il regno vegetale può rappresentare la panacea per formulare cosmetici antiaging di sicura efficacia? Di sicuro la scoperta svizzera ha dato nuovo impulso a questo filone di ricerca.

Commenta il Professor Leonardo Celleno, dermatologo e Presidente dell’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia: “Ulteriori ricerche hanno evidenziato l’effetto positivo di estratti di cellule staminali ricavate da altre piante o frutti, come ad esempio la stella alpina (Leontopodium alpinum), l’albero delle farfalle (Buddleja davidii) ricco di verbacoside, un potente antiossidante e foto-protettivo, ed ancora il mirtillo (Vaccinium myrtillus), la fragola (Fragaria) e le bacche di lampone (Rubus idaeus), contenenti antociani, antiossidanti notevolmente potenti ad attività anti-infiammatoria”.

Infatti non sono le cellule staminali intere ad essere utilizzate in cosmesi, bensì i loro estratti, che aiutano a difendere le cellule dai danni provocati dalle radiazioni ultraviolette, contribuendo a rallentare il fotoinvecchiamento. Gli estratti delle cellule staminali vegetali contengono anche fattori di crescita simili al fattore di crescita dell’epidermide umano e sono quindi usati nella cosmesi per stimolare il trofismo dei tessuti, con principali applicazioni nei prodotti tricologici e in quelli antiaging per la pelle.

Possiamo quindi essere sicuri che gli effetti delle cellule staminali vegetali siano realmente quelli promessi dai prodotti cosmetici che occhieggiano dagli scaffali di farmacie e profumerie? Avverte Celleno: “L’opinione pubblica su questo argomento è divisa: da un lato vi è un forte entusiasmo, dall’altro un altrettanto forte scetticismo, dovuto al fatto che gli effetti straordinari vantati dalle pubblicità non sono supportati da studi scientifici validi e significativi e per questo non reputati attendibili per giustificarne appieno l’efficacia cosmetica. L’impiego di queste sostanze rappresenta un valido aiuto per cercare di mantenere la pelle giovane il più possibile, senza dimenticare però che il cosmetico, come enunciato nella sua definizione, non è un elisir miracoloso, ma uno strumento che può contribuire a mantenere in buono stato la pelle ed i suoi annessi”.

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