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A ciascuno il suo robot

L'AZIENDA

A ciascuno il suo robot

L’automazione sarà sempre più rilevante per una gestione di processi e spazi. E potrebbe essere anche una leva di marketing. Tutte le farmacie vi possono aspirare perché la progettazione è personalizzata. Ne parliamo con Paolo Sacco, Chief Executive officer di Pharmathek su farmaciapotenziata.it

24 settembre 2020

di Carlo Buonamico

Oggi l’automazione è diventata una tecnologia diffusa e irrinunciabile per la farmacia. Ma quanto e in che termini può essere davvero la chiave di volta per il lavoro quotidiano e per proiettarsi nel futuro? Ne parliamo con Paolo Sacco, Chief Executive Officer di Pharmatek.

Paolo Sacco – Ceo Pharmathek

Quali sono i casi in cui le farmacie decidono di inserire un robot nel proprio magazzino?

Sempre in fase di progettazione di nuove farmacie. Nella nostra esperienza circa il 90 per cento delle ristrutturazioni delle farmacie prevede anche l’inserimento dell’automazione. È pur vero però che l’introduzione dei robot è piuttosto diffusa anche nelle farmacie che desiderano rinnovare ma senza ristrutturare. Possiamo dire che il 60 per cento dei robot per l’automazione del magazzino che vendiamo sono destinati all’inserimento in farmacie che non ristrutturano mentre un 40 per cento circa a quelle che vengono completamente rinnovate.

C’è stato un “effetto Covid” sulla percezione dell’automazione da parte dei farmacisti?

Nell’era pre Covid l’automazione era già un must. E si è rivelata particolarmente utile nel gestire il periodo particolarmente intenso di lavoro proprio durante il lockdown. Uno dei nostri clienti, per esempio, ci ha testimoniato che grazie all’automazione è riuscito a tenere sotto controllo il proprio livello di stress e la pressione sui collaboratori. Infatti, mentre il robot pensava al recupero delle confezioni i farmacisti potevano dedicare tempo al banco per fornire i consigli ai pazienti che affollavano la farmacia alla ricerca di informazioni diverse sulla pandemia e sulle strategie di prevenzione e di cura. Oggi che il picco dell’emergenza sembra essere passato, il percepito dell’utilità del robot per la gestione del magazzino aumenta. Uno dei benefici più diretti che il farmacista comprende è quello gestionale. L’automazione permette infatti di avere banchi flessibili non per forza legati alla posizione delle cassettiere. Ciò consente di decongestionare i flussi dei clienti all’interno della farmacia e anche di migliorare la comunicazione. Un altro effetto positivo è legato alla minore dipendenza della farmacia dal personale da dedicare al retro del negozio. Ciò significa poter continuare a lavorare senza diminuire i ritmi di dispensazione in caso di assenza del personale dovuta, ad esempio, a malattia.

Quale altro valore aggiunto può avere l’automazione per la farmacia?

Cosa poco nota, l’automazione può rappresentare anche una leva di marketing e comunicazione. Rendere noto al cliente che la farmacia si è dotata di un impianto di automazione all’avanguardia permette al cliente di percepire la propria farmacia come al passo con i tempi e quindi un luogo dove trovare con probabilità anche personale aggiornato su tutto ciò che concerne farmaci e prodotti extra farmaco, nonché competente sulle novità riguardanti salute e benessere. A questo proposito, in una farmacia di Napoli si è pensato di usare il magazzino automatizzato proprio come leva di attrazione per la clientela. Una vetrina della farmacia adiacente al robot è stata resa non solo trasparente, ma si è voluto attirare l’attenzione delle persone proprio sulla tecnologia presente all’interno. Grazie a una vetrofania a forma di gigante buco della serratura si stimola la curiosità a guardare dentro mentre il robot va avanti e indietro nel magazzino a recuperare le confezioni.

Esistono limiti di spazio per installare un robot in farmacia?

Differentemente da quello che pensano in molti, non è necessario disporre di spazi enormi per poter inserire un impianto di automazione in farmacia. Trattandosi di installazioni progettate ad hoc per ogni farmacia, anche quelle più piccole possono aspirare a ospitare un robot che le supporti nella gestione del magazzino. Ne abbiamo installati anche in farmacie di 30 metri quadri.

Parliamo di tracciabilità del farmaco. Che relazione c’è con l’automazione?

In Italia l’obbligo della tracciabilità arriverà solo tra qualche anno. Tuttavia, nei Paesi europei in cui esso è già in vigore i robot stanno già facendo la differenza nel lavoro quotidiano del farmacista. Come è presto detto. Il robot è in grado di riconoscere ogni scatola del magazzino identificandola attraverso il codice seriale univoco ed è in grado di abbinarlo a una singola ricetta a cui corrisponde un singolo paziente. Pharmathek, nell’ambito dei continui sviluppi, ha realizzato un dispositivo che permette di gestire in maniera univoca i farmaci rilasciati in uscite condivise da più farmacisti.

Quale sarà il futuro prossimo dell’automazione in farmacia? Robot che fanno tutto da soli?

È ancora presto per pensare a robot che fanno tutto da soli, comunque noi siamo continuamente impegnati nel miglioramento dei prodotti esistenti e nello sviluppo di nuovi. Il sistema SINTESI è già oggi completo e performante, ma tra gli sviluppi più importanti dei prodotti esistenti sono comprese: l’ottimizzazione delle missioni, un restyling estetico e la revisione dell’interfaccia utente. Stiamo lavorando sull’ampliamento della gamma e contiamo di presentare nuovi prodotti già alla prossima edizione di Cosmofarma. Non dobbiamo però dimenticare che il robot è pur sempre una macchina e che, pertanto, non può prescindere dall’interazione con persone in grado di utilizzarla sfruttandone al massimo le potenzialità. Il farmacista dovrà quindi essere adeguatamente formato e poter contare su un’assistenza professionale e tempestiva.

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