Cittadinanzattiva: parte la campagna informativa “#rompi la trasmissione” sui vaccini
DALLE ASSOCIAZIONI
Cittadinanzattiva: parte la campagna informativa “#rompi la trasmissione” sui vaccini
Centrata sui canali web, la campagna informativa “#rompi la trasmissione” promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, fa luce su diritti e doveri in ambito vaccinale
8 settembre 2018
di Redazione
A favore dell’importanza dei vaccini come strumento di prevenzione primaria, inizia oggi 6 settembre la campagna di informazione “#rompilatrasmissione” di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.
Vista la rilevanza dell’argomento, che continua ad essere uno dei più dibattuti da esperti, politici, e dalla stampa anche in vista dell’imminente riapertura delle scuole, la campagna, realizzata con il contributo incondizionato di MSD e di Sanofi Pasteur, vede l’appoggio di numerose e importanti associazioni e istituzioni quali Butac, Fimmg, Fimp, Fnomceo, Fofi, Iss, Simg, Sip, Fnopi e Siti.
Snodandosi attraverso i social netwok, mette a disposizione una guida sui vaccini, scaricabile dal sito www.cittadinanzattiva.it, fornendo risposte concrete alle domande dei cittadini. Obiettivo: fare luce su diritti e doveri in ambito vaccinale.
A seguito della Legge Lorenzin, che ha imposto l’obbligo di alcune vaccinazioni per i bambini che devono frequentare asili e scuole, il livello della copertura vaccinale in Italia è aumentato notevolmente, soprattutto per alcune patologie. Nel caso del morbillo, ad esempio, si registra +4,3% in un anno, attestandosi a quota 91,6%. Un valore molto alto, anche se al di sotto di quello del 95% richiesto per garantire la cosiddetta “immunità di gregge”.
Se da un lato i vaccini in tenerissima età sono largamente diffusi, lo stesso non si può dire per altre vaccinazioni che riguardano adolescenti e adulti. Ad esempio, quella contro l’Herpes Papilloma Virus (Hpv) che protegge le donne dal cancro all’utero o quella antinfuenzale per gli over 65 anni, che si vaccinano solo nel 52,7% dei casi, mentre le linee guida auspicherebbero che fosse almeno il 75% di questa fascia di popolazione a sottoporsi a utilizzare questo vaccino.