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Cittadinanzattiva e Federfarma insieme per prevenzione e compliance

MONDO FARMACIA

Cittadinanzattiva e Federfarma insieme per prevenzione e compliance

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Parte la II indagine di Cittadinanzattiva sul ruolo delle farmacie all'interno del Ssn. In collaborazione con Federfarma e con il contributo incondizionato di Teva, quest'anno il focus dell'analisi sarà l'operato delle farmacie per la prevenzione e l'aderenza terapeutica.

09 luglio 2019

di Carlo Buonamico

Sarà focalizzato sull’analisi del ruolo della farmacia nelle attività dedicate alla prevenzione e all’aderenza terapeutica. È il II rapporto sulla farmacia che Cittadinanzattiva condurrà sulle farmacie in collaborazione con Federfarma e grazie al supporto incondizionato di Teva.
Quest’anno la survey sarà intitolata “Rapporto annuale sulla farmacia, presidio del Servizio sanitario nazionale”, a indicare che l’intento è quello di capire come e quanto questo end-point del Ssn sia effettivamente integrato nel Sistema salute nazionale.

Rispetto all’anno passato, l’indagine 2019 sarà ricca di novità. A partire dal fatto che, a fianco dell’opinione dei farmacisti, saranno raccolte anche le impressioni delle associazioni dei malati cronici e anche le testimonianze dirette dei cittadini, che potranno esprimersi attraverso un questionario online in merito a bisogni di salute, aspettative rispetto al ruolo della farmacia, grado di conoscenza ed esperienza sul rapporto paziente-farmacia.

I risultati di questa nuova iniziativa, integrando le informazioni rilevate lo scorso anno, permetteranno di aggiungere nuove tessere al puzzle che riproduce l’immagine di una farmacia che dovrebbe essere sempre più parte attiva del Sistema salute italiano, ma che per taluni aspetti ancora non partecipa a livello decisionale. “La fotografia scattata con il primo rapporto FederfarmaCittadinanzattiva mostrava i progressi della farmacia dei servizi, più lenti di quel che vorremmo, e molte potenzialità della farmacia ancora inespresse. Quest’anno acquisiremo informazioni e valutazioni dei cittadini per conoscere meglio le loro esigenze. È paradossale il fatto che, malgrado i riconoscimenti attribuiti dalle istituzioni, la farmacia tuttora non venga sufficientemente coinvolta nella medicina territoriale”, commenta Marco Cossolo, presidente Federfarma.

Ma quali sono le evidenze dello scorso anno, sulle quali si innesteranno quelle del 2019?
Una farmacia dei servizi che sempre più frequentemente erogano prestazioni analitiche di prima istanza, come test diagnostici (78 per cento dei casi), esami strumentali di secondo livello (64 per cento) e alcuni tipi di servizi di telemedicina, soprattutto declinata come telecardiologia. In diffusione anche la presa in carico dei pazienti attraverso sistemi informatizzati, anche se solo il 19 per cento dei presidi territoriali possiede protocolli specifici per fornire counselling personalizzato.
Punto dolente, evidenziato dall’analisi del 2018 era lo scollamento tra Asl e le farmacie territoriali, testimoniato ad esempio dal fatto che solo il 7 per cento di queste ultime veniva coinvolto in progetti di assistenza domiciliare integrata.
Per quanto riguarda la prevenzione, invece, già lo scorso anno si rilevava che l’87 per cento delle farmacie erano parte attiva delle campagne di prevenzione e screening promosse da Asl e Regioni. Più contenuta (44 per cento), invece, la partecipazione alle iniziative dedicate all’aderenza terapeutica dei malati cronici, con punte del 73 per cento in ambito cardiovascolare ed endocrino (67 per cento) rispetto a quello metabolico (35 per cento).

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