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Click and collect: come?

L'APPUNTAMENTO

Click and collect: come?

Locker farmacia

Quali sono gli aspetti legali che disciplinano nuove opzioni di consegna come locker e pick up, dei prodotti della farmacia? Le risposte e le riflessioni emerse dal primo appuntamento con iFarma Pills, realizzato in collaborazione con BD Rowa

11 febbraio 2021

di Carlo M. Buonamico

Quali sono i nodi da sciogliere sull’attività di click and collect collegata della farmacia? Un interrogativo che racchiude al suo interno molti aspetti da chiarire, su cui ha cercato di far luce iFarma Pills, la nuova serie di webinar promossi da iFarma per approfondire alcune tra le principali novità di interesse per i farmacisti.
Primo argomento affrontato, le questioni legali relative al mondo dei locker e della modalità di pick up applicata a medicinali e prodotti della farmacia.
Grazie agli interventi di Francesco Trecate, Digital Product Implementation Manager Southern Europe di BD Rowa, azienda sponsor del webinar, e dell’avvocato Quintino Lombardo dello Studio legale Hwp, Health Wealth Pharma, Franco-Lombardo-Cosmo sono stati approfondite da un lato le caratteristiche tecnologiche che caratterizzano queste nuove forme di consegna del prodotto e dall’altro le indicazioni normative che le regolano.

Vendita e consegna

Il principale interrogativo su cui si è concentrato il webinar è stato quello di chiarire quali prodotti si possono consegnare tramite locker e pick up. Come ha evidenziato Lombardo, dirimente è l’azione che descrive l’attività effettuata, esistono macchine per vendere e macchine per consegnare. Mentre nelle vending machine è previsto l’acquisto, i locker e le colonnine di pick up sono strumenti atti alla sola consegna del prodotto. A questa prima distinzione se ne aggiunge un’altra, probabilmente ancora più significativa. «Come previsto dal ministero della Salute, nelle vending machine non è possibile inserire farmaci, nemmeno da automedicazione, giacché la responsabilità della loro integrità, corretta conservazione e corrispondenza tra dispensato e acquistato è diretta responsabilità del farmacista», ha ricordato Lombardo.
Nel caso di locker pick up, invece, oltre al parafarmaco è possibile inserire sia i farmaci da automedicazione sia quelli etici, purché la dispensazione avvenga a monte della consegna, sotto la diretta responsabilità del farmacista. Il quale utilizza locker e pick up esclusivamente come una modalità alternativa per organizzare la consegna. Un aspetto, quest’ultimo, che in epoca di pandemia e necessità di favorire le misure di distanziamento sociale «può essere molto utile per snellire il traffico delle persone fisiche all’interno della farmacia, non solo per i pazienti-clienti ma anche per i rider che frequentano sempre più spesso la farmacia per ritirare il prodotto da consegnare a domicilio», ha detto Trecate. Che ha voluto anche evidenziare un’importante differenza tra locker pick up. Quest’ultima opzione di consegna «offre un livello di sicurezza maggiore dei locker perché prevede un sistema di riconoscimento incrociato tra prodotto e cliente. La consegna può avvenire solo se il codice associato al prodotto combacia con quello di consegna in mano al cliente».

La farmacia “estesa”?

Se assisteremo al proliferare di queste nuove modalità di consegna in ambito farmaceutico è presto per dirlo. Molto dipenderà dalle scelte strategiche che metteranno in atto le farmacie, che dipenderanno a loro volta da come intenderanno strutturare la relazione post consegna con il cliente. Molto farà anche l’interpretazione che sarà data all’elemento locker/pick up rispetto alla pianta organica. «Essendo strumenti unicamente destinati alla consegna sarebbe facile concludere che potrebbero essere posizionati ovunque e fatti funzionare h/24. Bisogna però ricordare che la farmacia è autorizzata a operare solo all’interno dell’ambito territoriale di pertinenza, come stabilito nella pianta organica, che esistono principi di correttezza commerciale e deontologica da rispettare, riaffermati dal Codice deontologico dei farmacisti, e che locker & co. potrebbero essere considerati una sorta di propaggini o estensioni della farmacia, cioè degli strumenti di espansione del complesso aziendale sul territorio, soprattutto qualora presentino anche il logo della farmacia», ha puntualizzato Lombardo. Fermarsi a riflettere, però, è d’obbligo se pensiamo a come sta evolvendo rapidamente il contesto dei locker in Italia. E al fatto che, come accade già in altri Paesi, sta aumentando la diffusione di locker di proprietà di alcuni player della distribuzione che però li rendono utilizzabili, per così dire in condivisione, anche da parte di altri soggetti.

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