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Come cambiano, con la nuova remunerazione, i rapporti economici con il distributore intermedio?

UNA DOMANDA A...

Come cambiano, con la nuova remunerazione, i rapporti economici con il distributore intermedio?

1.Giovanni_Trombetta

Non cambia nulla, ci saranno solo nuove modalità di tariffazione e alla farmacia verrà riconosciuto dalle Asl quale prezzo di acquisto quello calcolato applicando lo sconto di legge: ce lo racconta Giovanni Trombetta dello Studio Guandalini, spiegandoci la nuova tariffazione

12 gennaio 2024

di Giovanni Trombetta,
Studio Guandalini

Nell’acquisto del farmaco tra distributore e farmacia, o tra industria e farmacia, con la nuova remunerazione non cambia nulla. Consentitemi infatti il paradosso: se esistesse una farmacia fuori dalla convenzione e dunque senza ricette da tariffare, quella farmacia acquisterà farmaci con le consuete modalità, farmaci che essendo venduti a banco verranno pagati dai clienti al prezzo al pubblico. Nella logica dell’approvvigionamento il distributore intermedio continuerà a vendere alla farmacia con le stesse modalità di prima. Anche a lui non cambia niente, perché l’industria gli proporrà le medesime modalità commerciali, finanziarie e di piattaforma logistica che gli proponeva prima. Le farmacie invece sono tutte convenzionate, quindi continueranno ad avere per i farmaci un prezzo al pubblico che non si modifica, ma nei rapporti con la Asl avranno una nuova modalità di tariffazione della distinta. Come sarà?  

Devo innanzitutto sempre tenere di riferimento il prezzo al pubblico del prodotto de-ivato.
Facciamo un esempio pratico, indicato nella tabella più sotto: prodotto a prezzo basso (dunque in prima fascia) a 2,35 euro di prezzo al pubblico. Il prezzo al pubblico netto Iva è 2,14 euro. Come viene tariffato? 
Il 69,65 per cento calcolato sul prezzo al pubblico netto di Iva è il prezzo ex factory (1,49 euro), comprensivo del 3 per cento di spettanza del grossista, che non cambia. 
Alla farmacia viene riconosciuto come prezzo di acquisto quello calcolato come sconto di legge. Poi se si tratta di un prodotto in lista di trasparenza, anche se con prezzo “non allineato” (in questa categoria rientra l’85 per cento di tutti i prodotti di fascia A), mi spettano 10 o 11,5 centesimi a seconda che siamo nel 2024 o nel 2025. 
A questo punto c’è da aggiungere la quota fissa da calcolare in base al prezzo di vendita (da 0 a 4 euro, da 4,01 a 11, oltre gli 11). Questo è un prodotto in prima fascia (quindi 0-4 euro) e mi arrivano 55 centesimi. In più c’è la quota variabile che è il 6 per cento calcolato sul prezzo al pubblico netto Iva. La sommatoria delle voci indicate in azzurro rappresenta ciò che mi rimborsa la Asl (2,28 euro), che poi andrà maggiorato di Iva (più 23 centesimi). Per i prodotti che costano poco il farmacista ottiene un rimborso Ssn superiore al prezzo al pubblico 

La farmacia, in sintesi, compra (tanto dal grossista quanto dal produttore) assolutamente con le stesse modalità di prima, non solo commerciali ma anche di dilazione di pagamento, anche perché, come abbiamo detto, il prezzo al pubblico non cambia e nel momento in cui compro un farmaco, non è possibile sapere se verrà dispensato nell’ambito dell’Ssn oppure venduto con ricetta bianca; cambia soltanto la tariffazione finale nel primo caso, non certo la modalità di acquisto. 
Sui prodotti che costano poco si è più remunerati con ricetta rossa che bianca, ma questo ovviamente non accade con i prodotti ad alto costo: in un prodotto da 31,73 euro il rimborso alla farmacia risulterà inferiore a quello attualmente vigente. Questa è la ragione per cui Regioni che hanno ancora tanti prodotti sopra gli 11 euro pareggiano oppure guadagnano poco, come la Lombardia, mentre Regioni come la Toscana e l’Emilia che negli anni hanno perso per strada i prodotti ad alto costo e hanno la concentrazione del loro volume d’affare sul primo o secondo cluster di prezzo al pubblico, guadagnano di più.
Poi a seconda della tipologia di farmacia, che sia sconto ordinario, rurale, esente eccetera, c’è l’ulteriore sconto “tipologico” a sostegno delle farmacie deboli (come già accade attualmente con l’applicazione dello sconto regressivo), ma degli effetti della nuova remunerazione sulle rurali nelle diverse Regioni risponderemo a una domanda specifica la prossima settimana. 

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