Coronavirus: il panico non serve a contrastare le infezioni
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Coronavirus: il panico non serve a contrastare le infezioni
Come sempre in queste occasioni, la cosa più importante è mantenere la calma ed evitare di creare e diffondere il panico.
31 gennaio 2020
di Redazione
«L’epidemia in Cina del nuovo coronavirus è senz’altro un’emergenza da affrontare seriamente, ma teniamo presente che il nostro Ministero della Salute ha preso per tempo tutte le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus» dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. «Quello che ciascun cittadino può e deve fare è mettere in atto quelle semplici misure di igiene personale che valgono per tutte le infezioni virali, come l’influenza stagionale che proprio ora sta attraversando la fase di picco».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato in questi giorni una sorta di decalogo per ridurre il rischio, che vale la pena riportare:
- Lavarsi di frequente le mani con le soluzioni igienizzanti a base di alcol o con acqua e sapone
- Coprirsi il naso e la bocca con un fazzolettino quando si tossisce o si starnutisce, gettare il fazzolettino e lavarsi le mani
- Evitare contatti ravvicinati con persone che presentino febbre e tosse
- Rivolgersi tempestivamente al medico in caso di febbre e tosse, facendogli anche presente se di recente si sono compiuti viaggi all’estero
- Evitare di consumare alimenti di origine animale crudi o solo parzialmente cotti. Maneggiare i cibi crudi di origine animale in modo da evitare che possano contaminare altri alimenti crudi (verdure, frutta)
«Quanto all’uso delle mascherine serve innanzitutto a evitare di contagiare gli altri, e in paesi come il Giappone è pratica corrente per chiunque abbia anche soltanto il raffreddore» prosegue Andrea Mandelli. «Mai come quando si presenta una nuova malattia infettiva è fondamentale una corretta informazione, innanzitutto quella dei siti istituzionali e quella che viene dai professionisti della salute, e non il passaparola non verificabile dei social media. I 100.000 farmacisti italiani sono a disposizione per ragguagliare il cittadino e rispondere a tutte le sue richieste».