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Cosmesi: i dubbi sul futuro

IL MERCATO

Cosmesi: i dubbi sul futuro

Cambiamenti della domanda e un mercato in contrazione, anche se la farmacia ha tenuto rispetto alla profumeria. La crisi potrebbe accelerare il processo di ripensamento e riposizionamento strategico dei farmacisti nei confronti del cosmetico

1° ottobre 2020

di Mariasandra Aicardi

Si è parlato di restart durante l’incontro sui mercati del settore cosmetico organizzato on-air da Cosmetica Italia. «Il superamento della crisi dovuta alla pandemia si sta attuando, questo è un periodo di transizione che porterà a una nuova normalità» annuncia fiducioso il presidente Renato Ancorotti. Il Centro Studi, diretto da Gianandrea Positano, ha registrato a cavallo dell’estate 2020 un andamento inevitabilmente condizionato dall’epidemia di Covid-19, e caratterizzato da cambiamenti della domanda, che hanno reso il mercato, in generale, in pesante contrazione. Allo stesso tempo, la crisi ha messo in luce la reattività dell’industria cosmetica italiana che, da subito, ha saputo mettere in atto strategie correttive. Ad esempio, molte aziende hanno rimodulato la produzione mettendosi a fare gel igienizzanti. Altre hanno potenziato l’e-commerce a supporto del repentino mutamento delle abitudini di acquisto. Il settore si è rivelato compatto e solidale per cercare di uscire dalla crisi: infatti sono molte le aziende che hanno contribuito generosamente, con cospicue donazioni di prodotti e di sistemi, ad aiutare gli ospedali.  Così, l’industria cosmetica ha dimostrato, ancora una volta, di essere uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. In quanto ai canali distributivi, durante il lockdown hanno sofferto pesantemente (causa le chiusure obbligatorie di alcuni settori professionali e la scarsa frequentazione dei negozi da parte dei consumatori), a esclusione di massmarket e farmacia. Per la prima volta la farmacia, registrando una diminuzione ben differente dalla media dell’intero comparto cosmetico, ha superato la profumeria, che subisce un -38 per cento nel primo trimestre e una previsione di -15 per cento per il secondo. In farmacia, invece, sia nel primo semestre come nel secondo, la contrazione dei consumi si assesta attorno al -2 per cento, per un valore totale del mercato che a fine anno toccherà i 1.840 milioni di euro.  Consumi quasi “normali”, quindi, anche grazie alle vendite on line e, a cavallo dell’estate, alle forti promozioni sui solari. A tutt’oggi, per la farmacia, la minaccia più evidente è rappresentata dalle frequentazioni ancora rallentate, nonostante la fedeltà nel canale sia intatta. La safe beauty, il green, il made in Italy e gli acquisti on line sono le nuove esigenze dei consumatori, millennials in testa. Ecco che la crisi potrebbe accelerare il processo di ripensamento e riposizionamento strategico dei farmacisti nei confronti del cosmetico.

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