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Il crollo degli scontrini

IL MERCATO

Il crollo degli scontrini

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Secondo Iqvia, a gennaio e a febbraio si è registrato un calo del 22 per cento dell’affluenza media in farmacia rispetto agli stessi mesi del 2020. Molto penalizzate le farmacie di Milano, ma sono state colpite anche quelle più piccole, che lo scorso anno avevano subito una minor contrazione degli accessi

8 aprile 2021

a cura della Redazione

Dopo che il mercato farmacia aveva già chiuso il 2020 con un calo dell’1,7 per cento rispetto al 2019, segnando un fatturato annuale totale di 24 miliardi di euro (13,7 miliardi etico e 10,3 commerciale e automedicazione), nelle prime dodici settimane del 2021 (fino al 28 marzo) le farmacie hanno segnato una contrazione cumulata di ricavi del 7,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. I ricavi totali della farmacia sono stati infatti di 5,61 miliardi di euro, con un calo importante sia del comparto etico sia di quello commerciale. Sono i dati diffusi martedì da Iqvia: «Collaboriamo con oltre 12.000 farmacie in Italia e accediamo ogni mese a circa 50 milioni di transazioni anonimizzate», ha spiegato Andrea Gigli, responsabile del Team Integrated Analytics di Iqvia Italia. «Da questa analisi, per esempio, si riscontra un brusco calo del numero medio di scontrini emessi rispetto al 2019. A marzo 2020, all’inizio della pandemia, sono stati emessi l’8 per cento di scontrini in meno rispetto allo stesso mese del 2019, mentre sia ad aprile sia a maggio la contrazione è stata addirittura del 20 per cento. Per tutto l’anno 2020, l’affluenza media dei consumatori in farmacia (parametrata sul numero di scontrini) è sempre stata minore rispetto all’anno prima (in media -9 per cento). Questo trend è ancora più evidente nel 2021: infatti sia a gennaio sia a febbraio si è registrato un calo del 22 per cento rispetto agli stessi mesi del 2020, quando la pandemia non era ancora pienamente esplosa».

Scontrini più alti

Se invece si esamina il valore medio di ogni scontrino, la situazione è completamente diversa. Infatti, in questo caso i numeri sono in deciso aumento, come per indicare un fenomeno di accaparramento da parte dei clienti e la scarsa voglia di entrare troppo spesso in un negozio fisico. Di fatto, l’aumento del valore medio dello scontrino durante i mesi del primo lockdown nel 2020 è stato notevole: +16 per cento a marzo, +21 per cento ad aprile e +12 per cento a maggio, mentre nei mesi seguenti l’aumento si è assestato intorno al +8 per cento. «Anche a gennaio e febbraio 2021 l’aumento del valore medio dello scontrino, rispetto allo stesso periodo del 2020, è stato notevole, +9 per cento e +6 per cento rispettivamente», ha aggiunto Gigli.

Consumi di prossimità

Altro interessante dato è quello sulle vendite serali e notturne, che sono crollate soprattutto durante la prima fase della pandemia: nel periodo marzo-maggio 2020 le transazioni effettuate in farmacia dalle ore 21 alle ore 5 sono calate del 62 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 36 per cento nella fascia oraria dalle 18 alle 20.
Le restrizioni dovute alla pandemia, inoltre, hanno portato gli italiani a riscoprire il consumo di prossimità, nei negozi di quartiere. Per tutto il 2020, le farmacie più grandi hanno risentito più delle altre della riduzione di affluenza, con diminuzione del numero di transazioni fino al 20 per cento e addirittura del 35 per cento nei centri commerciali, stazioni e aeroporti.
Al contrario, le farmacie più piccole, di quartiere, hanno mantenuto afflussi più vicini agli standard pre-Covid, registrando addirittura più transazioni nei mesi di marzo, settembre, ottobre e novembre 2020 rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente.
A gennaio e febbraio 2021, invece, il crollo dell’affluenza non ha risparmiato nemmeno le farmacie più piccole (che hanno registrato il 17 per cento di scontrini in meno rispetto al primo bimestre 2020).

L’e-commerce vola

Tra i grandi capoluoghi italiani, Milano ha subito le conseguenze più forti del calo della circolazione, con un forte impatto sull’affluenza nelle farmacie della città: -15 per cento nel 2020 rispetto al 2019. Le farmacie di Roma e Napoli, invece, hanno registrato un’affluenza minore del 10 per cento rispetto al 2019. Anche l’impatto sull’accesso in farmacia a gennaio e febbraio 2021 è più forte a Milano, dove le farmacie hanno ridotto gli scontrini emessi del 27 per cento, mentre a Napoli e a Roma la riduzione di affluenza è stata rispettivamente del -19 per cento e -17 per cento.
Il diffondersi dell’emergenza legata al Covid-19 ha avuto anche importanti conseguenze sugli acquisti di prodotti da farmacia on line, per i quali in Italia – secondo i dati Iqvia – c’è un trend di crescita delle vendite a doppia cifra. Infatti, mentre nel 2019 il valore dell’e-commerce farmacia in Italia è stato di circa 234 milioni di euro, nel 2020 c’è stata un’accelerazione del 66 per cento, arrivando a fatturare 389 milioni. Nel nostro Paese, comunque, i numeri delle vendite on line di prodotti da farmacia rappresentano ancora una quota esigua rispetto al totale del mercato.

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