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Dicembre 2018

EDITORIALE

Dicembre 2018

Ritorno a Ikonda

Come ogni anno in questo periodo, è tornata a casa dalla Tanzania Manuela Buzzi, la collega farmacista che ha deciso di dedicare la sua vita e la sua professione al Consolata Ikonda Hospital. L’abbiamo incontrata alla Parrocchia di San Simpliciano, in centro a Milano, dove l’avevamo conosciuta alcuni anni fa. In una delle prime edizioni di Farmacista Più la Fofi l’aveva premiata per il suo immenso lavoro a favore della popolazione africana e dell’Ospedale dove gestisce la farmacia da molti anni. Fondato nel 1968 dai missionari della Consolata, l’Ikonda Hospital oggi è diventato un punto di riferimento per tutta la Regione: ogni giorno vi arrivano 19-21 pullman di malati. Nel 2018 i ricoveri sono stati 14.307 e le visite ambulatoriali 108.526 e sono stati fatti lavori di ampliamento e ristrutturazione della struttura e delle sale operatorie. Oggi c’è una nuova terapia sub intensiva, una cappella, è stata allestita l’illuminazione notturna con pannelli solari, ci sono casette per medici e infermieri e grandi parcheggi. Padre Alessandro Nava, l’amministratore dell’ospedale, in questo momento sta cercando urgentemente un ginecologo per un’assunzione a tempo indeterminato, passate parola. Per il 2019 l’obiettivo dell’Ikonda Hospital è poter disporre di una risonanza magnetica, che costa tantissimo ma è indispensabile perché la più vicina è a 820 km. Si vuole poi allestire un nuovo laboratorio di anatomia patologica e un reparto di urologia con dialisi. Proprio per questo, Manuela sta raccogliendo fondi in Italia, come fa ogni anno quando viene a Milano a trovare la sua famiglia di farmacisti. L’entusiasmo e la forza di questa collega sono straordinari: ci ha raccontato che un grande obiettivo raggiunto a Ikonda è stato quello di poter assicurare ogni giorno a ogni bambino un bicchiere di latte. Nel comprensorio ci sono infatti oltre 5.000 orfani costretti a vivere alla giornata e a farsi carico dei fratellini più piccoli. L’Aids miete in Tanzania molte vittime, i piccoli rimangono soli e uno dei pericoli più gravi che corrono è di ustionarsi accendendo fuochi nelle loro capanne: l’amputazione di piedini e manine ai piccolini di Ikonda purtroppo è frequente. Manuela ci racconta che la capacità degli africani di sopportare la fatica e il dolore, da parte degli adulti e anche dei bambini, è incredibile. Abituati a una vita dura, affrontano le avversità con grande dignità e forza. In tanta sofferenza ci sono però storie belle di grande amore come quella delle due gemelle siamesi, Maria e Consolata, vissute 21 anni con Suor Magda all’ospedale. Diamo una mano questo Natale a Manuela, a Padre Sandro, ai piccoli, ai malati: visitate il sito www.ikondahospital.org, diventate amici dell’Ikonda Hospital in Tanzania.

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

iFarma n.18 dicembre 2018
6 Dicembre 2018