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Dolore: il 52% degli italiani subisce una “trasformazione”

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Dolore: il 52% degli italiani subisce una “trasformazione”

Gli italiani sono i più sensibili al dolore. Quello osseo-articolare è il più percepito. L’impatto è molto elevato sulla vita quotidiana e i soggetti diventano insofferenti a tutto. I risultati di una ricerca Gfk per conto di Zambon

Gli italiani sono i più sensibili al dolore. Quello osseo-articolare è il più percepito. L’impatto è molto elevato sulla vita quotidiana e i soggetti diventano insofferenti a tutto. I risultati di una ricerca Gfk per conto di Zambon

22 novembre 2018

di Carlo Buonamico

Giunture che scricchiolano, schiena dolorante e testa che scoppia. E’ il dolore osseo-muscolare a essere maggiormente avvertito dagli europei, italiani inclusi.

A scattare l’istantanea del rapporto tra cittadini e dolore è una ricerca condotta da Gfk per conto di Zambon che ha preso in esame un campione di 4.000 persone in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Russia, l’80 per cento dei quali ha dichiarato di aver sofferto di dolore osseo-muscolare e di mal di testa almeno una volta nel corso dell’ultimo anno.

Ma dove e come è percepito il dolore? La risposta a questa domanda è articolata e vede gli italiani i più sensibili al dolore in termini di frequenza e intensità: il 90 per cento contro una media europea inferiore di dieci punti percentuali. La frequenza con cui si percepisce il dolore è abbastanza alta: mediamente 9 episodi all’anno con intensità medio-forte in due terzi dei casi.

Il dolore colpisce più spesso le donne, in modo analogo nei diversi paesi, con una frequenza che aumenta con l’età. Sopra i 50 anni sono i francesi a riportare maggiormente (81 per cento) episodi di medio-forte intensità, rispetto a italiani, spagnoli e portoghesi, che si attestano intorno al 70 per cento.

Guardando all’Italia, il dolore più frequente è quello osseo-muscolare (60 per cento) che interessa soprattutto gli uomini (67 per cento) specie dopo i cinquant’anni. Segue il mal di testa (54 per cento) che invece interessa soprattutto le donne /62 per cento) e gli under 50.

Gli effetti di questi episodi di malessere accentuato portano a una vera e propria “trasformazione” del carattere e delle abitudini delle persone interessate. Ben il 52 per cento dei connazionali si trasforma da dr. Jekyll a mr. Hyde, diventando intollerante verso tutto e tutti analogamente a quanto accade ai portoghesi (48 per cento), rispetto al 75 per cento dei Russi e al 35 per cento degli spagnoli che si dimostrano essere i più stoici.

A resistere meglio al dolore sono gli over 64, mentre la fascia 18-34 è quella che ne risente maggiormente, perdendo concentrazione a scapito delle attività quotidiane delle relazioni interpersonali.

Per far fronte a queste situazioni gli italiani si dimostrano razionali e si rivolgono con fiducia al medico nel 52 per cento dei casi e al farmacista (34 per cento), anche se le donne tendono a cercare di risolvere il problema da sole in prima battuta. È però all’interno dell’ambulatorio o al bancone della farmacia che sorgono altri problemi. Infatti la metà delle persone non riesce a indicare esattamente la zona del corpo in cui prova dolore, la sua forma e la sua intensità.

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