Ottobre 2021
EDITORIALE
Ottobre 2021
Nessuno si salva da solo
Le parole sono importanti e un aggettivo cambia la prospettiva. La remunerazione “aggiuntiva” non è la remunerazione delle farmacie di cui si parla da più di un decennio. Sicuramente è un successo per questa dirigenza sindacale – come lo sono i 100 milioni per i rurali sussidiati previsti nel Pnrr – ma la strada verso il riassestamento dei conti economici delle farmacie è ancora lunga e piena di imprevisti. Uno è stato evidente all’assemblea di Adf, dove è risultato chiaro a tutti che l’accordo nella filiera non c’è e lo ha sottolineato il parlamentare Paolo Russo, della Commissione Bilancio della Camera: «Se il sistema politico avesse attenzione solo per una parte, la condizione di equilibrio sarebbe difficile da trovare, tocca a voi della filiera mettere in campo azioni efficaci. Bisogna lavorare sapendo che non vanno danneggiati altri».
La situazione dei grossisti è critica perché distribuiscono i medicinali di fascia A in perdita, l’industria vorrebbe l’abolizione della Dpc con un sostanziale contrasto all’impoverimento della convenzionata e mette in guardia i farmacisti: «Nel momento in cui si realizzasse il fee for service per le farmacie, le Regioni farebbero gare su tutto e scomparirebbe la contribuzione da parte del paziente, salterebbe il sistema delle liste di trasparenza, sarebbe un danno sia per l’industria sia per la farmacia», ha detto Emilio Stefanelli di Farmindustria. Federfarma ovviamente non è d’accordo e lo ha sottolineato il presidente del Sunifar Gianni Petrosillo: «Non si può dire che l’industria abbia sofferto come la filiera distributiva in questi anni. Non capisco perché il fee for service dovrebbe essere una rovina: fare gare su tutta la convenzionata non mi sembra possibile». E comunque una parte di remunerazione legata ai prezzi rimarrebbe.
La strada verso la nuova remunerazione si preannuncia dunque tortuosa, ma quella aggiuntiva ha avuto sicuramente un merito: indicare una via diversificando i compensi in base alla tipologia di farmacia e a quella di farmaco dispensato. «Si tratta di un ottimo risultato soprattutto per le farmacie di piccole dimensioni», ci ha detto il commercialista Gianni Trombetta dello Studio Guandalini al webinar organizzato da CGM sulla remunerazione aggiuntiva, «ma poi devono poter evolvere, investire sui servizi, affrontare serenamente nuove sfide.
Non si deve trattare quindi di extrautili ma di investimenti sul futuro. Io non credo, come dice Emilio Stefanelli, che con una parte di remunerazione delle farmacie a fee for service aumenteranno le gare – che peraltro fanno le aziende farmaceutiche, non le farmacie – credo però che la nuova remunerazione debba prevedere premialità basate più che sulla dimensione e l’ubicazione della farmacia, sulla qualità dei servizi che si forniscono ai cittadini». Oggi questo nuovo modello ancora non c’è o se c’è non è condiviso e non è di sistema. Ornella Barra, Co-Chief Operating Officer di Walgreens Boots Alliance ha detto all’assemblea Adf che non esiste un modello di remunerazione della farmacia o di altri, ma solo uno che consenta a tutti gli attori della supply chain di lavorare in modo remunerativo. La partita insomma è tutta da giocare e mai come ora si è sentita la mancanza di un vero centro studi in Federfarma, che raduni le eccellenze del nostro settore per studiare e condividere una soluzione “di sistema”.
Nessuno si salva da solo, né fuori né dentro la categoria.
LAURA BENFENATI
Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore