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Assogenerici: il mercato degli equivalenti segna +6,7% nel primo trimestre dell’anno

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Assogenerici: il mercato degli equivalenti segna +6,7% nel primo trimestre dell’anno

Nei primi tre mesi del 2018 i farmaci equivalenti venduti in farmacia hanno rappresentato il 21,72% a volumi e il 12,7% a valori del mercato farmaceutico territoriale italiano, con crescita del 6,7% a unità e del 12% a valori.

28 giugno 2018

di Redazione

La farmacia si conferma il canale d’elezione per la vendita dei medicinai equivalenti che, complessivamente, il vale circa 1,8 miliardi di euro (prezzi ex factory), pari al 17% del mercato farmaceutico nazionale complessivo (che vale circa 10,5 miliardi di euro).

In questo canale il paziente consumatore acquista farmaci equivalenti pari al 21,72% del totale del mercato farmaceutico a volumi e al il 12,7% a valori.

A dirlo è il report trimestrale sui trend del mercato italiano realizzato dal Centro Studi di Assogenerici su dati IQVIA.

Tra i dati più significativi, la crescita del 6,7% a unità delle vendite dei farmaci equivalenti appartenenti alle classi A e C. Un incremento ancor più significativo se confrontato con l’andamento del mercato farmaceutico complessivo che segna un timido +1,5% a unità e con il +0,2% registrato dalle vendite dei farmaci a brevetto scaduto.

Una delle ragioni della crescita del mercato degli equivalenti è da ricercarsi nelle numerose scadenze brevettuali avvenute nello scorso anno, che hanno determinato l’ingresso di nuovi prodotti generici.

Resta invece appannaggio dei medicinali branded a brevetto scaduto il 51,79% del mercato farmacia.

Il fatturato degli equivalenti – 1,4 miliardi di euro – è fatto soprattutto dai prodotti in classe A che rappresentato il 78,6% del totale della spesa per farmaci generici.

Anche se nei primi tre mesi dell’anno le confezioni di farmaci di classe A rimborsate dal Ssn hanno registrato un calo dell’1%, dovuto alla riduzione del 18% dei farmaci coperti da brevetto, in parte controbilanciata dal una crescita del ,8% delle vendite dei farmaci branded della stessa classe.

Diverso l’andamento delle vendite degli equivalenti in ospedale, che rappresentano il 2,1% del totale a valori, registrando un +0,8% a valori (ex factory) tra classe A e H.

In ospedale sono i prodotti protetti da brevetto o privi di generico a farla da padrone, coprendo il 39,5% delle unità e il 92,9% a valori considerando il prezzo medio.

A comprare i farmaci equivalenti in farmacia sono soprattutto i cittadini del Nord (36,2% a unità; 26,8% a valori), rispetto a quelli del Centro (26,4%; 19,8%) e del Sud (21,1%; 15,7%).

Sul podio delle Regioni più virtuose rispetto all’acquisto dei medicinali equivalenti, al primo posto la Provincia Autonoma di Trento (42,2 sul totale delle unità dispensate SSN nel periodo gennaio–marzo); argento per la Lombardia (38,6%) e bronzo all’Emilia Romagna (36,0%). Maglia nera alla Calabria (19,1%).

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