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Farmacie: i cittadini premiano il rapporto di fiducia

L’INDAGINE

Farmacie: i cittadini premiano il rapporto di fiducia

Presentato la scorsa settimana l’atteso VI Rapporto annuale 2023 di Cittadinanzattiva e Federfarma, che conferma il legame tra gli italiani e la loro farmacia di riferimento. Il ministro Schillaci: «La farmacia dei servizi ha l’obiettivo di avvicinare la sanità ai cittadini, siamo sulla strada giusta»

15 febbraio 2024

di Rossella Gemma

I servizi offerti in farmacia, con focus su prevenzione e telemedicina; il valore sociale del farmaco equivalente per il singolo e per il sistema; l’accesso e il corretto uso delle terapie, con focus su aderenza terapeutica e contrasto alla resistenza antimicrobica; le strategie sostenibili per l’ambiente e il grado di fiducia nella farmacia: sono questi gli ambiti fotografati dal VI Rapporto annuale sulla Farmacia 2023, coordinato dall’Agenzia di Valutazione Civica di Cittadinanzattiva e realizzato in partnership con Federfarma con il contributo non condizionante di Teva.
Un’analisi, quella presentata lo scorso 8 febbraio a Roma, che in linea con le passate edizioni evidenzia un ruolo della farmacia sempre più centrale nella gestione della salute dei cittadini.
Alla raccolta dati – che si è svolta da luglio a settembre 2023 – hanno partecipato 1.500 farmacie e 4.000 cittadini, di cui il 42,6 per cento affetto da almeno una malattia cronica. Tra la popolazione coinvolta prevalgono di gran lunga le donne (72,5 per cento), mentre le fasce di età maggiormente rappresentate sono quella degli adulti dai 31 ai 50 anni e quella appena successiva (51/63 anni). Poco più di un terzo dei farmacisti interpellati (34,7 per cento) ha indicato che la propria farmacia si trova in una zona rurale. Di queste, l’80 per cento si colloca in un Comune con meno di 3.000 abitanti.

Una relazione positiva e di fedeltà

L’analisi indica che il 50,1 per cento dei cittadini sceglie sempre la stessa farmacia, per il rapporto di fiducia. Il livello di fidelizzazione è ancora più solido (53,3 per cento contro il 46,2 per cento) tra le persone affette da patologia cronica. Queste ultime, in particolare, solo nel 13,1 per cento dei casi si affidano a una qualsiasi farmacia. Relativamente all’utilizzo di farmaci, più di un cittadino su tre (36,5 per cento) utilizza “abitualmente” i farmaci equivalenti, soprattutto i pazienti con patologia cronica (43,4 per cento rispetto al 31,4 per cento).
Nel 2023, il 44 per cento delle farmacie si è impegnato sul tema della medicina di genere: la metà dei cittadini coinvolti dalle farmacie in campagne di prevenzione e screening lo conferma, ma permane un 22,7 per cento di persone che non ha piena consapevolezza dell’argomento. Per il 90,6 per cento dei cittadini, comunque, la farmacia è il contesto idoneo a realizzare questo tipo di iniziative. Infine, i servizi più offerti in farmacia sono: monitoraggio di pressione e peso, prenotazione di farmaci e altri prodotti, test/analisi di prima istanza, Cup e telemedicina. Dal lato cittadini, invece, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia, il tampone Covid-19, il monitoraggio dei parametri, il CUP e le preparazioni galeniche.

Una farmacia ancora in evoluzione

Per Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, «il ruolo delle farmacie è cresciuto molto in alcuni tipi di servizi offerti, ma le farmacie possono fare ancora tanta strada per rispondere ai bisogni dei cittadini su altre esigenze e necessità di questo momento».
Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha sottolineato che il Rapporto annuale, come di consueto, «restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana fornendo spunti utili a costruire una farmacia di comunità sempre più rispondente alle esigenze di salute della popolazione».
«La farmacia dei servizi ha l’obiettivo di avvicinare la sanità ai cittadini, consentendo di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e territoriali e contribuendo ad abbattere le liste d’attesa, per quanto riguarda bisogni sanitari che possono trovare una risposta anche in farmacia», ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso della presentazione del Rapporto. «Siamo sulla strada giusta. Non è di poco conto che ormai il 75 per cento delle farmacie offra test ed esami diagnostici; che circa il 65 per cento abbia attivato il servizio Cup e la consegna dei farmaci a domicilio. E ancora nuovi servizi stanno arrivando, penso alla telemedicina e alle prestazioni professionali ospitate appunto nei locali delle farmacie, naturalmente in sinergia con i medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti, che restano insostituibili anche per refertare un holter o un Ecg», ha concluso Schillaci.

Nella stessa giornata sono stati anche presentati i risultati della campagna “Cuore di donna in farmacia”, che ha coinvolto, attraverso un questionario di valutazione del rischio cardiovascolare e un elettrocardiogramma con i servizi di telemedicina, oltre 1.500 donne dai 40 anni in su di Lombardia, Marche e Sicilia.

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