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Anche il farmacista potrà collaborare con il tribunale

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Anche il farmacista potrà collaborare con il tribunale

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Istituita una sezione riservata ai farmacisti nell'albo dei periti e dei consulenti dei tribunali. Accordo tra Csm, Consiglio nazionale forense e Fofi.

18 marzo 2019

di Carlo Buonamico

Come professionista della salute anche il farmacista deve poter fornire la propria esperienza a supporto dei giudici che devono dirimere cause all’interno dei tribunali.
In ottemperanza alla legge 24 del 2017, lo scorso 12 marzo è stato siglato un accordo tra il Consiglio superiore della magistratura (Csm), il Consiglio nazionale forense e la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) affinché anche i farmacisti abbiano una sezione a loro dedicata all’interno dell’albo dei periti e dei consulenti dei tribunali.
Una decisione che trova fondamento anche nella diffusione sempre maggiore dell’uso di farmaci nella vita quotidiana e del riflesso che il loro utilizzo può avere nell’ambito di contenziosi da giudicare. Il ricorso alla consulenza dei farmacisti potrà così fornire ai giudici un supporto fondamentale per comprendere i dettagli di specifici quadri investigativi.

Ora che l’accordo è stato sottoscritto Fofi promuoverà l’adesione degli ordini provinciali ai protocolli locali e la loro collaborazione alla stesura dei protocolli nei circondari in cui non sono ancora stati istituiti e parteciperà al tavolo tecnico incaricato del monitoraggio. Nel ringraziare Csm e Consiglio nazionale forense, il presidente di Fofi Andrea Mandelli ha evidenziato l’importanza di questa intesa “che viene ad aprire un ulteriore campo di attività per i professionisti e nuove occasioni di lavoro in questa fase non facile sul piano occupazionale”.

Ma come fare per essere inseriti in una delle aree professionali – farmacia territoriale, farmacia ospedaliera, servizi farmaceutici, legislazione e tecnica farmaceutica, farmacologia, analisi quali-quantitativa medicinali e prodotti della salute, galenica, cosmetologia, area nutraceutica e nutrizionale, dispositivi medici, area gestionale e organizzativa dell’esercizio farmaceutico – previste dagli albi dei periti e dei consulenti?

I farmacisti che vogliono aderire devono possedere i seguenti requisiti:

  • Laurea magistrale in Farmacia o Ctf (Chimica e tecnologie farmaceutiche);
  • Periodo di esercizio della professione non inferiore ai 10 anni dall’abilitazione, o di almeno 5 anni dal conseguimento del titolo di specializzazione;
  • L’assenza, negli ultimi 5 anni, di sospensione disciplinare e di qualsiasi procedimento disciplinare in corso;
  • Il regolare adempimento degli obblighi formativi Ecm.

La valutazione dei candidati sarà eseguita anche sulla base di altri elementi, tra cui:

  • Curriculum professionale e formativo post-universitario;
  • Eventuali attività di ricerca e pubblicazioni;
  • Iscrizione a società scientifiche;
  • Riconoscimenti accademici o professionali
  • Possesso dell’abilitazione allo svolgimento di attività di mediazione o di certificazioni della conoscenza del processo telematico.
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