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Giugno/Luglio 2022

EDITORIALE

Giugno/Luglio 2022

Scelte e dignità

Ci è capitato del tutto casualmente di visualizzare una terribile pagina Facebook di una farmacia. Tutto quello che non doveva essere “postato” lì c’era: sembrava la pubblicità di un centro di estetica. E mentre i vertici di categoria si spendono per sottolineare l’importanza della “farmacia che fa”, come l’ha chiamata il presidente Marco Cossolo al Simposio del Pharmaceutical Group of European Union, organizzato a Roma da Roberto Tobia, alcuni nella “base” fanno scelte sbagliate. Nel promuovere, per esempio, nel sostenere e nel trattare aziende che la farmacia non ce l’hanno più a cuore, che la sfruttano per i lanci, la capillarità e poi la scavalcano senza ritegno vendendo on line. Nell’allestire spazi orribili di espositori, cestoni di svendite, promozioni di prodotti assurdi. Nel non selezionare, soprattutto in ambito nutraceutico e cosmetico, l’offerta della farmacia in base rigorosamente alla qualità e non ad altri parametri: la laurea ha dato ai farmacisti gli strumenti per poterlo fare. Nel decidere di essere su Facebook senza professionalità, neanche tanto per esserci, ma peggio per promuovere attività che con la farmacia non c’entrano proprio.

L’esperienza portoghese di raccolta dati sistematica da parte delle farmacie e di organizzazione di studi epidemiologici, raccontata al Simposio del Pgeu da Ema Paulino, presidente dell’associazione delle farmacie di quel Paese, riassume perfettamente cosa intende il presidente con la definizione “La farmacia che fa”, quella che si assume ulteriori responsabilità. E per questo sarà riconosciuta sempre di più dai Sistemi sanitari regionali e nazionali, sarà remunerata per la sua professionalità, contribuirà a migliorare l’accesso ai farmaci, le informazioni ai pazienti, la qualità delle cure. Questo percorso, accidentato e non facile, richiede scelte e dignità, selezione e cura, passione e studio. E si deve andare tutti nella stessa direzione.

Franco Caprino, che è stato ai vertici del sindacato per tanti anni, in Federfarma, tutta un’altra storia, il suo bel libro appena uscito, suddivide i colleghi in quattro categorie: “La più numerosa è sempre stata quella dei ‘propositivi e costruttivi’. Poi c’erano coloro che partecipavano aggiungendo piccoli contributi. La terza categoria è quella di coloro che partecipavano solo per apprendere notizie. Infine c’erano ‘gli inutili’ che non si interessavano a nulla, ma erano sempre presenti per occupare una poltrona o un semplice strapuntino”. Ecco, con gli inutili la nuova farmacia non si costruisce e peggio di loro c’è chi fa danno. Va recuperato un senso di appartenenza, i “propositivi e costruttivi” devono fare sentire di più la loro voce, trainare.

«Siamo stati la categoria che ha studiato di più durante la pandemia», ha detto il presidente della Fofi Andrea Mandelli a Cosmofarma. Non dimentichiamocelo, neanche sui social, dove spesso il confine tra informazione e pubblicità è troppo labile, a danno dell’utente ma anche di tutta la categoria.

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

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29 Giugno 2022