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Il cambiamento richiede evoluzione

IL CONVEGNO

Il cambiamento richiede evoluzione

Un’imponente indagine commissionata a Ca’ Foscari da Farmacieunite e Consorzio Farmarca fa il punto sul ruolo della farmacia nello scenario attuale e in divenire, individuando le strategie salvavita contro la perdita di competitività. I dati della ricerca sono stati presentati al convegno "La farmacia: quale futuro? Il business tra tradizione e innovazione”

18 maggio 2023

di Rossella Gemma

Essere farmacisti oggi significa anche essere imprenditori e adeguarsi ai cambiamenti che stanno coinvolgendo il mondo della farmacia. Per evitare la cosiddetta “deriva retail”, ovvero la perdita di competitività sul mercato da parte del negozio fisico, la strategia da adottare è la differenziazione. Prioritario, dunque, ripensare la farmacia in termini manageriali, pur non perdendo il patrimonio relazionale e di credibilità accumulato negli anni. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni della ricerca che Farmacieunite e Consorzio Farmarca hanno commissionato a Strategy Innovation Srl, presentata nel corso del convegno “La farmacia: quale futuro? Il business tra tradizione e innovazione”, che si è svolto nello storico Palazzo Giacomelli di Treviso e ha visto confrontarsi Farmacieunite, Consorzio Farmarca, Università Ca’ Foscari Venezia, Strategy Innovation Srl e Labomar.

Uscire dalla comfort zone

Nel corso degli ultimi decenni le farmacie hanno vissuto profondi mutamenti: l’avvento della farmacia dei servizi, la liberalizzazione della concorrenza e la pandemia ne hanno infatti cambiato le dinamiche e il peso sociale. Questo stato di turbolenza ha sicuramente aperto a nuove opportunità, ma anche a pericolosi rischi. I relatori del convegno hanno sottolineato come per le farmacie indipendenti una carente competitività in termini di gestione generale porti progressivamente al declino dell’attività e favorisca le grandi catene. È per questo che per il farmacista diventa prioritario ripensarsi.
Non a caso il professor Carlo Bagnoli, ordinario di Innovazione strategica all’Università Ca’ Foscari, ha sottolineato come nel tempo un’azienda sia inevitabilmente destinata al declino e alla chiusura qualora non attui un continuo processo di innovazione. «Abbiamo la fortuna di essere considerati dei professionisti presenti e apprezzati sul territorio – ha dichiarato il consigliere di Farmacieunite e coordinatore del progetto-ricerca, Livio Patelli – ma dallo studio emerge anche che la nostra professione deve necessariamente incontrare un cambiamento radicale. Dobbiamo confrontarci con un mondo in continua evoluzione, rimanendo sempre vicini al paziente ma uscendo dalla nostra comfort zone».

La ricerca

Il lavoro di indagine, realizzato in sei mesi di osservazione sul campo delle farmacie, che ha coinvolto 12 esperti di biologia, farmacologia, immunologia, marketing e comunicazione, psicologia ambientale, ha prodotto un dossier di oltre 500 pagine che tratteggia la farmacia del futuro identificandone i futuri cambiamenti. Ma, soprattutto, indicando la strada per adeguarsi alle novità e trasformarle in opportunità, sia per i titolari di farmacia sia per l’utenza.
La ricerca mette a fuoco alcuni punti principali: l’immagine della farmacia, intesa come prima espressione della sua identità; i luoghi e l’evoluzione degli spazi; le competenze del farmacista di domani; l’impatto del digitale nel settore; un focus sui bisogni dei pazienti e, infine, le abitudini d’acquisto che hanno subìto una forte modificazione dopo la pandemia.
La farmacia del futuro, hanno spiegato i relatori, deve essere in grado sempre di più di rinnovare le relazioni e la comunicazione con il contesto locale al fine di soddisfare i nuovi bisogni e le richieste dei clienti-pazienti. Tramite le nuove tecnologie e le connessioni digitali, il farmacista può diventare il centro del connected care, e la farmacia il link tra medici specialistici, medici di famiglia e pazienti.
«L’ambizione della ricerca – hanno dichiarato i presidenti di Farmacieunite e di Farmarca, Federico Conte e Franco Gariboldi Muschietti – è stata quella di fornire al farmacista di oggi gli strumenti fondamentali per gestire al meglio la trasformazione futura, per essere in grado di innovare la proposta di valore, identificando e anticipando i bisogni latenti della propria comunità. Per questi motivi è necessario integrare il percorso di studi canonico con altre competenze più al passo con i tempi».

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