Il Ssn al banco di prova della società odierna
NEWS
Il Ssn al banco di prova della società odierna
Ph: Domenico R. Russo
Rapporto Oasi 2018: il servizio sanitario italiano è tra i migliori al mondo, ma deve affrontare molte criticità derivanti dal veloce mutamento del quadro sociale. I ministri della Salute dei primi 40 anni del Ssn <>
29 novembre 2018
di Carlo Buonamico
Domande a cui hanno cercato di rispondere ospiti di rango intervenuti oggi 29 novembre alla presentazione del Rapporto Oasi realizzato dal Cergas Bocconi. L’occasione è stata così importante da essere riuscita a riunire al tavolo dei relatori, alcuni in remoto, gli ex ministri della Salute De Lorenzo, Garavaglia, Bindi, Sirchia, Balduzzi e Lorenzin, in rigoroso ordine di apparizione secondo la cronologia che li ha visti ricoprire nel tempo questa carica governativa.
Ebbene, per riassumere in estrema sintesi i dati presentati e i commenti dei relatori, potremmo dire “compiere 40 anni e un po’ sentirli”.
Il Ssn italiano è infatti tra i migliori al mondo in termini di copertura sanitaria universalistica, ma deve fare i conti con un quadro socio-demografico profondamente diverso da quello che lo ha tenuto a battesimo. Non può dormire sugli allori, hanno affermato gli esperti di economia e management sanitario, ma deve continuamente rinnovarsi per trovare soluzioni a una realtà sociale ed economica fluida e in continua evoluzione.
Nel tempo ha prodotto eccellenti risultati, quali la diminuzione della mortalità infantile dl 16 al 3- per cento, e l’innalzamento dell’aspettativa di vita che è di 82,5 anni (dati 2016). Ma con profonde differenze territoriali in termini di qualità: l’aspettativa di vita senza malattia varia dai 69 anni per i cittadini di Bolzano ai 52 di quelli calabresi.
Un dato che fa riflettere soprattutto se si pensa alla connotazione data dalla Carta Costituzionale proprio alla salute: un diritto individuale, di interesse per la collettività, volto all’uguaglianza dei cittadini. <<La sfida per il presente e per il futuro è tenere sempre presente la definizione di salute prevista dalla Costituzione>> sottolineano concordi i ministri intervenuti.
Le leve su cui agire sono quelle dell’<<investimento nelle politiche di prevenzione delle cronicità>> dice Sirchia, ma anche <<potenziare l’assistenza domiciliare integrata (Adi) per i malati di cancro>> aggiunge De Lorenzo. Senza dimenticare i “grandi vecchi”, che dopo gli 85 anni sono soggetti a molteplici eventi di ospedalizzazione che vede però in molti casi la mancanza di Adi.
La sfida è tutt’altro che semplice, perché i nodi da sciogliere sono molti e di diversa natura: gestionale, di processo, economica e soprattutto umana. Per trovare le migliori soluzioni, come ha ricordato l’ex ministro Bindi, bisogna che chi siede sugli scranni di Camera e Senato ricordi sempre che <<la Sanità non è un capitolo secondario della politica, perché è un diritto fondamentale di tutti>>.
Tutti abbiamo partecipato alla presentazione del Rapporto Oasi e vi daremo conto delle principali evidenze emerse nel numero di febbraio 2019 del nostro giornale.