Gli scaffali della farmacia sono sempre più ricchi di prodotti classificati come integratori alimentari. In vari casi, aveva già evidenziato l’Associazione scientifica farmacisti italiani (Asfi), si tratta di referenze il cui packaging primario richiama molto quello dei farmaci, rischiando di indurre prescrittori, dispensatori e consumatori nel confonderli con i medicinali.

Per fare luce su questo fenomeno, Asfi e Asmc (Accademia di scienze mediche e chirurgiche) promuovono due incontri, dedicati a medici e farmacisti e aperti al pubblico, dal titolo “Integratori alimentari: tra prescrizione medica e consiglio in farmacia”.

Il 24 maggio alle 16 a Napoli presso la Società nazionale di scienze lettere e arti in via Mezzocannone 8 saranno i professori Salvatore Guastafierro, Umberto Parmeggiani, Teresa Salvatore e Luigi Santin a relazionare sull’abitudine e il rischio dell’autodiagnosi di patologie anche serie come l’ipertrofia prostatica, l’artrosi, l’insufficienza venosa, l’ipercolesterolemia, e della tendenza all’autocura acquistando prodotti a libera vendita che promettono di essere molto efficaci.
Il 25 maggio alle 10 a Piano di Sorrento presso la Villa Fondi di Sangro sarà la volta dei professori Libero Berrino e Giacomo Lucivero che faranno luce sui reali dati scientifici che sostengono la validità degli integratori, anche in campo immunologico, come potenziatori della risposta immunitaria.

Completeranno il quadro il segretario di Asfi Francesco Palagiano, che farà luce sui rischi di prescrizione medica di integratori alimentari in alternativa ai farmaci, e i professori Goffredo Sciaudone e Carlo Melodia, che parleranno delle implicazioni medico-sociali e medico-legali legate alla tendenza dei consumatori che pensano di potersi curare sulla base del passa parola e dei messaggi pubblicitari dei produttori di integratori, che non necessitano di controlli preventivi e autorizzazioni.