La Dpc si rafforza in Lombardia
MONDO FARMACIA
La Dpc si rafforza in Lombardia
Siglato l’accordo tra Federfarma Lombardia e Regione Lombardia: 7 euro alle farmacie territoriali e 9 a quelle rurali per la Dpc dei farmaci ad alto costo. Previsti anche nuovi servizi. Racca: un modello applicabile a livello nazionale. Gallera: circa 3 milioni di euro di risparmio per la Regione
27 novembre 2018
di Carlo Buonamico
Farà risparmiare alla Regione circa 3 milioni di euro e agevolerà l’accesso alle terapie da parte dei pazienti. Si tratta dell’ultimo accordo siglato tra Federfarma Lombardia e Regione Lombardia nell’ambito della distribuzione farmaceutica.
Secondo il testo dell’accordo le farmacie dovranno erogare anche una serie di servizi volti ad agevolare l’aderenza alla terapia e l’appropriatezza terapeutica dei pazienti, con particolare riferimento a quelli cronici. <<Tutti i servizi citati nell’accordo – tra cui erogazione di prestazioni di analisi e di telemedicina […], e la partecipazione a programmi di aderenza alle terapie con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali convenzionati […] diventeranno operativi in breve tempo e nell’arco dei 5 anni previsti riusciremo anche a dimostrare, cifre alla mano, l’effettivo risparmio per il sistema sanitario regionale dato dall’accordo con le farmacie sul territorio>>, aggiunge Racca.
Risparmi che sarebbero già stati calcolati, come annuncia dal sito web di questa amministrazione Gallera: “Questa nuova remunerazione comporterà per regione Lombardia un risparmio pari a circa 3 milioni di euro“.
Insomma, se le cose andranno come previsto, la farmacia territoriale metterebbe a segno un altro importante punto a favore della dimostrazione dell’efficacia e dell’opportunità di ottimizzazione delle risorse attraverso la distribuzione per conto dei farmaci attraverso la capillarità territoriale delle farmacie. E chissà che questo modello lombardo non possa rappresentare un paradigma virtuoso da replicare anche in altre regioni o, perché no, da adottare a livello nazionale. Non ha dubbi in questo senso Racca che spiega come <<questo modello che dà al sistema efficienza e costi sostenibili debba essere di riferimento per altre Regioni. Un progetto che funziona in una regione grande e complessa come la Lombardia, la più grande d’Italia, può essere portato a livello nazionale, non sarebbe la prima volta>>. Del resto, aggiunge, <<È il fine di tutti gli operatori che operano nel Ssn quello di migliorare la salute a costi sostenibili>>.