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La farmacia è fatta (anche) di numeri

L'EVENTO

La farmacia è fatta (anche) di numeri

Analizzare il conto economico, conoscere la gestione dell’impresa-farmacia, sapere che si tratta di un investimento produttivo e redditizio: Marcello Tarabusi e Giovanni Trombetta ne hanno parlato nel corso del loro intervento a Numbers

31 maggio 2023

di Rossella Gemma

Come si legge un bilancio e come si analizza il conto economico? Ma anche, come si esamina lo stato patrimoniale della farmacia considerando non solo gli indicatori di redditività ma anche di solidità patrimoniale? Su questi e molti altri quesiti si è concentrata la relazione di Marcello Tarabusi e Giovanni Trombetta, commercialisti dello Studio Guandalini di Bologna, nel board di Numbers, l’evento-progetto di formazione nato dalla collaborazione tra iFarma Editore e Federfarma, realizzato con il contributo non condizionato di Dompé, che si è svolto sabato 27 maggio a Roma e in contemporanea in 18 sedi organizzate con la collaborazione delle Federfarma regionali.

Il mestiere d’impresa

Nel loro intervento, Trombetta e Tarabusi hanno rappresentato in 146 slide la farmacia vista attraverso i numeri. «Cerchiamo ogni giorno di far capire ai farmacisti che la farmacia è un’impresa che fa professione – ha detto Marcello Tarabusi nella sezione dedicata al “Mestiere d’impresa” – cioè eroga servizi professionali ma deve operare come un’impresa. Per poter farlo correttamente, bisogna conoscere i flussi finanziari di tutti i mercati in cui opera, dei capitali, dei fattori produttivi, dei servizi e prodotti che eroga, e monitorarli attraverso una corretta gestione contabile». Organizzare in modo adeguato l’impianto amministrativo contabile della farmacia permette dunque, da un lato, di misurare i risultati della gestione e, dall’altro, di pianificare l’attività in funzione della prevenzione del rischio che la farmacia abbia delle difficoltà economiche. «Abbiamo spiegato cosa sono gli indicatori gestionali, i margini, cosa sono gli indici di bilancio e, in qualche modo, come funziona il sistema di produzione del reddito della farmacia attraverso la rotazione del capitale».

Il conto economico

Ma il controllo mensile dei flussi di ricavo è sufficiente per effettuare scelte strategiche? Lo ha spiegato Giovanni Trombetta nella seconda sessione, dal titolo “Il conto economico”, prendendo in esame la statistica e il contenuto, in termini di corretti rapporti tra costi e ricavi, di un campione ristretto a circa 300 farmacie seguite dallo studio Guandalini e un altro campione di circa 1.600 farmacie in forma di società di capitali, inserito nella banca dati Aida (Analisi informatizzata delle aziende italiane). «Abbiamo potuto riscontrare che la farmacia, oggi, dal punto di vista economico ha dei fondamentali decisamente positivi. Anzi, dal punto di vista della marginalità in termini di EBITDA, si rileva che ha un dato decisamente importante. Questo soprattutto nelle farmacie di proprietà dove ancora non sono entrati i capitali». Lo stesso andamento si registra anche scandagliando il conto economico delle farmacie appartenenti alle cosiddette catene reali, piuttosto che in quelle rimaste di proprietà ai farmacisti indipendenti. «Questo vuol dire che quando la farmacia ha buoni fondamentali ed è gestita correttamente, la gestione premia sotto due aspetti: il primo nella semplicità del controllo di gestione, il secondo nella dimensione del risultato economico, non solo in termini di utile di esercizio ma anche in termini di incremento di valore di mercato».

La patrimonializzazione della farmacia

La buona notizia, numeri alla mano, è che l’investimento in farmacia è ancora un investimento produttivo e redditizio. «Il confronto della redditività di un investimento nella gestione della farmacia – hanno concluso Trombetta e Tarabusi nella sessione finale dal titolo “La patrimonializzazione della farmacia” – rispetto all’ipotesi di un farmacista che abbia venduto prima del 2020, evidenzia che i rendimenti finanziari del capitale derivanti dalla vendita, tenendo conto anche delle perdite manifestate sui mercati finanziari, azionari e obbligazionari nell’ultimo anno, sarebbero stati inferiori rispetto alla redditività che ha generato la gestione della farmacia nello stesso periodo temporale».

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