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La nuova remunerazione è solo un mezzo

Il CONVEGNO

La nuova remunerazione è solo un mezzo

La rivoluzione in atto porterà le farmacie ad avere un ruolo sempre più importante nell’ambito del Ssn: se ne è discusso a Pozzuoli al convegno organizzato da Studio Farmadata e Farmacisteinsieme

29 febbraio 2024

di Laura Benfenati

Siamo in un momento cruciale per la categoria: la nuova remunerazione e i servizi sono un mezzo per rendere la farmacia sempre di più un presidio fondamentale del Servizio sanitario e non possiamo sprecare questa occasione. Questo messaggio è stato dato forte e chiaro da tutti i relatori presenti al convegno a Pozzuoli “La fine di un’era, l’alba del futuro”, organizzato da Studio Farmadata e Farmacisteinsieme, a cui hanno partecipato oltre 350 farmacisti.
L’entusiasmo e la passione dei colleghi intervenuti erano palpabili. Tanto si è fatto e tanto resta da fare, ma valorizzare questa professione è una priorità – pensiamo non solo al ritorno dei farmaci innovativi in farmacia ma anche al controllo dell’aderenza alla terapia, alla ricognizione farmacologica, al deblistering, al farmacista prescrittore – come ha detto l’onorevole Marta Schifone di Fratelli d’Italia, membro della XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. Lo è per i farmacisti ma prima di tutto per i cittadini, che possono contare su un presidio sanitario di prossimità: «Siamo sulla buona strada – ha spiegato Schifone – il nuovo modello di remunerazione è uno strumento di revisione del canale di distribuzione a vantaggio dei cittadini, che potranno reperire i farmaci con più facilità. Tutelare una professione significa innanzitutto tutelare i diritti della cittadinanza che quella professione può garantire».

La soddisfazione di Federfarma

Totalmente in sintonia il presidente di Federfarma Marco Cossolo, che ha ringraziato il Governo «che ha impresso una grande accelerazione alla nuova farmacia, ha avuto fiducia nelle proposte di Federfarma e grande attenzione per le professioni in generale. La remunerazione per noi è un mezzo, non un fine, ci slega dal valore del prezzo del farmaco, ed entro il 31 marzo un elenco di medicinali passerà dalla classe A-Pht alla A», ha spiegato. «Abbiamo creato i presupposti per incidere profondamente sulla Legge 405 del 2001, il farmaco sarà indubbiamente più accessibile».

Giovanni Petrosillo, presidente del Sunifar, ha poi sottolineato come la nuova remunerazione porti risorse alle farmacie rurali e questo rientri nella strategia di Federfarma di supportare sempre di più le più fragili, in un’ottica di rete: «Togliendo gli sconti, le agevolazioni per le farmacie di piccolo fatturato dovevano essere convertite in quote aggiuntive. Non è stata fatta un’equivalenza matematica ma sono state destinate più risorse alle piccole farmacie, per le quali la nuova remunerazione incrementa la marginalità».

Concretezza, competenza e condivisione

Appassionati gli interventi delle rappresentanti di Farmacisteinsieme: innanzitutto la presidente Angela Margiotta, che ha ricordato le 732 donne salvate nell’ambito del Progetto Mimosa dedicato alla violenza di genere e ha spiegato che, dopo averlo portato in 19.000 farmacie, l’app è stata scaricata da 140.000 donne: «Ora il progetto è all’attenzione della politica, abbiamo fatto un’audizione in Commissione Lavoro alla Camera e l’obiettivo è che le donne vittime di violenza possano entrare nel mondo del lavoro con tutti gli sgravi fiscali, come categorie protette. Concretezza, competenza e condivisione sono le parole d’ordine della nostra associazione». Cherubina di Giacomo poi, che opera a Napoli in un contesto multietnico, ha raccontato quanto il farmacista sia una figura di riferimento e dia un supporto psicologico prezioso anche a persone con culture diverse che richiedono approcci diversi.

Nuova remunerazione: l’alba della farmacia

Nelle due relazioni tecniche, i commercialisti di Farmadata Mario Muzio e Antonio Caiazzo hanno raccontato il saldo positivo della nuova remunerazione e confrontato le Dcr vecchia e nuova, ma hanno anche spiegato che cresce il valore economico, patrimoniale e professionale delle farmacie: «Tramonta il rapporto di sudditanza che avevate con il Ssn. La nuova remunerazione e la farmacia dei servizi sono l’alba del futuro della farmacia. Ieri era necessaria la nuova remunerazione per un comparto che nel 2019 marcava territorio negativo. Oggi la nuova remunerazione e la farmacia dei servizi consolidano la posizione della farmacia completandone la trasformazione in hub sanitario di secondo livello. Domani il farmacista occuperà sempre più gli spazi lasciati vuoti dal Ssn, anche alla luce dei cinque milioni di persone che nel 2025 saranno senza medico di medicina generale», ha spiegato Muzio.

L’evoluzione professionale

Evoluzione della professione ben raccontata da Marco Morrone di Farma.Invest, che ha parlato di un coefficiente del valore professionale e di nuovi ruoli, nel controllo dell’aderenza alla terapia, nel deblistering ma anche come farmacisti prescrittori: «Abbiamo la possibilità di guidare questa rivoluzione, con una visione prospettica della professione basata su tre punti: l’erogazione in farmacia dei farmaci del Pht, come ci ha spiegato il presidente Cossolo, i nuovi servizi remunerati e in convenzione e gli sviluppi futuri. Pensiamo all’importanza in termini sociali e sanitari degli screening oncologici o della telemedicina in termini di prossimità. Ma mi preme sottolineare il ruolo fondamentale di tre servizi: le attività di front office legate all’attivazione del Fascicolo sanitario elettronico, il monitoraggio dell’aderenza terapeutica e l’attività di ricognizione e riconciliazione farmacologica; in questi servizi dovremo investire tutta la nostra professionalità».

Le conclusioni a Nicola Stabile, presidente di Promofarma: «Abbiamo dato prova di essere indispensabili sul territorio, di saper fornire risposte rapide ma sui servizi saremo in competizione con altri soggetti: abbiamo intrapreso una strada stimolante e gratificante, continuiamo con l’entusiasmo e l’attenzione che ho percepito qui stasera in questa sala piena».

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