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La responsabilità sociale? È cosa buona e utile

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La responsabilità sociale? È cosa buona e utile

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Il farmacista ha un ruolo chiave per creare valore per le persone, l’ambiente e la società. A un webinar sponsorizzato incondizionatamente da Chiesi Italia e con il patrocinio di Federfarma sono stati illustrati alcuni esempi di scelte etiche e di valore nel canale. E si è sottolineato che le farmacie più redditizie sono quelle in miglior connessione con la società e la comunità di riferimento

18 novembre 2021

di Laura Benfenati

La farmacia è per definizione socialmente responsabile e il titolare non può esimersi dal trasformare in azioni concrete il concetto di solidarietà. Se ne è discusso al webinar organizzato da Chiesi “La sostenibilità in farmacia: la sfida economica, ambientale e sociale per la farmacia del nuovo millennio”.
«Sostenibilità è una parola chiave che si impone nei comportamenti di acquisto dei consumatori», ha spiegato Chiara Sertorelli, farmacista e social media manager per il settore farmaceutico. «È un processo socio-ecologico caratterizzato dal desiderio di perseguire un ideale comune. Il principio guida della solidarietà è lo sviluppo sostenibile, volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni». In che modo la farmacia può rendere concreto tutto ciò? Innanzitutto, sul fronte logistico ed ergonomico, in ottica ecologica e ambientale: «L’arredamento delle farmacie deve oggi essere aggiornato dal punto di vista dei materiali, riciclabili ed ecosostenibili, che indicano rispetto per la salute del cliente e dell’ambiente. Importanti sono anche le scelte in termini energetici: si deve privilegiare energia pulita, per esempio pannelli fotovoltaici. Altre scelte, come quella del magazzino automatizzato, consentono ottimizzazione di tempi di allestimento, di spazi, si migliora la gestione delle risorse, si limitano errori e sprechi. Anche questo all’insegna di una migliore sostenibilità».

webinar

Il digitale per ridurre gli sprechi

Un altro aspetto importante sottolineato dalla relatrice è quello della digitalizzazione, argomento a iFarma molto caro. Sertorelli ha spiegato l’importanza di sviluppare e mantenere indicizzato un sito, di realizzare una landing page, avere una app della farmacia, sviluppare un sistema di e-mail marketing con newsletter periodiche, avere una strategia social ben definita e coerente con tutte le attività precedenti, digitalizzare il punto vendita con monitor vetrina, calendly per le prenotazioni, tablet che sostituisce la carta, QRcode. «L’integrazione on line/off line è sempre più importante: un suggerimento è generare un QRcode con link a video, foto, sito, social e chiedere ai clienti in farmacia di scansionarlo. In questo modo si aumentano i followers di qualità. Il QRcode può essere utilizzato anche fuori dalla farmacia per la prenotazione dei tamponi. L’obiettivo di tutte queste azioni è la riduzione degli sprechi». L’utilizzo consapevole delle risorse consente anche di migliorare la gestione degli ordini e delle scadenze, dei prodotti non ritirati, dei campioncini non utilizzati, dell’eccesso di materiale informativo, del sovrapackaging. La catena del valore parte dalle aziende, passa attraverso le farmacie e arriva ai consumatori. «Il farmacista ha un ruolo chiave per creare valore per le persone, l’ambiente e la società. Promuove l’uso prudente dei farmaci e il loro corretto smaltimento, fa scelte comportamentali e assortimentali green, dà indicazioni sulla corretta raccolta di medicinali scaduti e dei rifiuti in farmacia, collabora con i medici per favorire l’aderenza alla terapia. Tutto questo è ben messo in evidenza nel documento del Pgeu sulle migliori pratiche per una farmacia verde e sostenibile in Europa».

Agire etico e profittabilità

Il farmacista è dunque veicolo di pratiche etiche e ambientali, ma in che modo questo è coerente con il concetto di impresa? Ne ha parlato Giorgio Lorenzo Colombo, del dipartimento di Scienze del farmaco dell’Università degli Studi di Pavia: «L’agire etico e sociale di un farmacista è un meccanismo che nel contesto attuale porta a incrementi di fatturato e profittabilità dell’azienda: le farmacie più redditizie sono quelle in miglior connessione con la società e la comunità di riferimento». L’interazione tra impresa e ambiente evidenzia due tipi di legame con il mondo esterno: quello più direttamente connesso con l’attività, costituito dai rapporti con i fornitori, con il personale, con i clienti e quello più generale costituito dalle relazioni con l’ambiente sociale. «La responsabilità sociale di impresa è l’impegno ad accrescere il benessere della comunità attraverso pratiche di business discrezionali e la messa a disposizione di risorse aziendali, significa dare un contributo positivo allo sviluppo dell’azienda e gestire il suo impatto con l’ambiente economico e istituzionale in cui opera». Le aziende socialmente impegnate ottengono una serie di benefici: incremento vendite e quote di mercato, rafforzamento del posizionamento di marca, miglioramento dell’immagine aziendale, maggiore capacità di attrarre, motivare e trattenere i propri dipendenti, riduzione dei costi operativi, maggiore attrattività per gli investitori. Alcuni esempi di Rsi in farmacia? Smaltimento farmaci, test e screening diagnostici, responsabilità sociale nella quotidiana interazione con il pubblico, campagna contro gli sprechi e per l’uso responsabile degli antibiotici, logistica ed ergonomia, prodotti di vendita al dettaglio, pratiche sostenibili con i dipendenti e i collaboratori, i progetti “In farmacia per i bambini” e “Mimosa”. «Si tratta di tante piccole attività, compreso l’uso attento dei social e quindi di una comunicazione corretta e trasparente, che consentono di trasmettere valore alla comunità ma anche di fidelizzarla. La Rsi può essere compatibile e anche funzionale alla competitività – ha concluso Colombo – e i benefici sono evidenti sia nel capitale umano e organizzativo (motivazione, coinvolgimento, riduzione dei rischi ambientali, cultura della trasparenza e cultura aziendale forte) sia in quello relazionale (reputazione, fidelizzazione, migliori relazioni)».

RSI in farmacia

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