informazione, partecipazione, condivisione

La ricetta dematerializzata favorisce l’accaparramento?

UNA DOMANDA A...

La ricetta dematerializzata favorisce l’accaparramento?

«La dematerializzazione è andata avanti e la farmacia dei servizi è rimasta ferma: questo sfasamento potrebbe risultare micidiale per il ruolo del farmacista. Auspico che il sindacato possa governare in tempi rapidi questi processi», ci dice Silvia Pagliacci, presidente di Federfarma Perugia

1° ottobre 2020

I meccanismi di accaparramento sono favoriti dall’egoismo e dalla scorrettezza: già prima della dematerializzazione c’erano colleghi che si accaparravano le ricette cartacee. Vero però che in questo momento, in cui le ricette si trasformano in file, è molto più facile farle arrivare in quelle farmacie i cui titolari sono un po’ troppo spregiudicati. Ma alla “battaglia” tra farmacie in città, vedo anche una concorrenza sleale nei confronti delle piccole rurali. Mi spiego meglio. Durante il lockdown le farmacie dei centri piccoli, dove magari non c’è più l’ambulatorio del medico, hanno rivisto clienti che normalmente si recavano in città, nei grandi ambulatori di gruppo e nelle vicine farmacie. A questi clienti, normalmente anziani, poco informatizzati e sprovvisti di posta elettronica, faceva comodo trovare la ricetta nella farmacia del paese, avendo delegato il medico a inviare il promemoria alla mail della farmacia. Su questa pratica Fofi ha espresso un parere negativo e Federfarma invece parere positivo. Il Garante ha già detto che, finito lo stato di emergenza, si ritornerà a regole certe e uguali in tutto il Paese. Quindi anche Regioni che oggi acquisiscono il promemoria con il semplice codice fiscale del paziente potrebbero avere problemi. Auspico che il sindacato possa governare in tempi rapidi questi processi di dematerializzazione della ricetta. Oltre ai problemi di accaparramento, alla perdita di tempo al banco (tra Nre, stampe, eccetera) tolta al vero atto professionale del farmacista, vedo un grande rischio e cioè che, non avendo accompagnato la dematerializzazione al compimento del processo di presa in carico del paziente cronico, si possa compromettere per il futuro il ruolo del farmacista. La dematerializzazione è andata avanti e la farmacia dei servizi è rimasta ferma: questo sfasamento potrebbe risultare micidiale.

0 Condivisioni

Altre news

1 Ottobre 2020