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Legami e legami (mettete l’accento dove volete)

L'INTERVENTO

Legami e legami (mettete l’accento dove volete)

Erika Mallarini

Perché la partnership tra industria e distribuzione nel canale sembra una meta irraggiungibile? Una chiosa di Erika Mallarini alla sfida lanciata da Aldo Cacco sullo scorso numero di iFarma Digital

26 gennaio 2023

di Erika Mallarini,
Associate Professor of Practice di Government,
Health and Not for Profit, Sda Bocconi

Ho letto con grandissimo interesse l’articolo di Aldo Cacco pubblicato su Ifarma Digital del 19 gennaio. Il pezzo apre dicendo che la lettura del rapporto del Channel & Retail Lab Bocconi gli ha stimolato delle interessanti riflessioni. Queste a loro volta hanno catturato il mio interesse portandomi a pormi delle domande e fare degli approfondimenti.

L’articolo si intitola “Alcune considerazioni. Interessanti?”: “interessante” deriva dalla parola “interesse”, dal latino inter esse, ovvero essere in mezzo, partecipare. L’interesse è un legame, una giunzione che avvicina qualcuno a qualcosa o a qualcun altro, un ponte che permette il passaggio tra due realtà. Interessante è ciò che crea un legame tra due posizioni, tra due modi di pensare, tra un prima e un dopo.

Quello che abbiamo scritto in Un nuovo paradigma per lo store management della farmacia ambisce a essere quel ponte (forse ponte è un po’ esagerato, ma veniva bene come frase a effetto, riformulo: ambisce a essere una mappa che fa vedere che c’è un ponte).

Partnership = utopia?

Come ha detto Aldo, il rapporto parla di come fare partnership tra industria e distribuzione, passando da una logica in cui la farmacia è un cliente da conquistare (non entro nel merito dei mezzi) a una nuova logica dove farmacia e industria condividono uno o più obiettivi e co-creano una modalità per raggiungerlo, mettendoci ciascuno le proprie competenze.

Il nostro obiettivo come gruppo di ricerca è generare interesse sull’opportunità e offrire una cassetta degli attrezzi. Opportunità che per varie ragioni è diventata una necessità, ma non tutti ne hanno la percezione. Perché negli altri settori non è stato necessario un Covid per rivedere i rapporti industria-distribuzione, mentre nel canale farmacia sono tutti contro tutti (industria, distribuzione intermedia, reti e farmacie indipendenti)? Perché, come dice Aldo, la partnership sembra un’utopia?

La mia risposta è: “Perché le reti sembrano ancora un’utopia”. Non è pensabile che un’azienda possa costruire una nuova proposizione di valore con ogni singola farmacia: troppa dispersione di risorse per un insignificante risultato. In tutti i settori le partnership (volendo fare i bocconiani coopetition) sono tra brand e insegne. Rafforziamo le nostre insegne e avremo le nostre partnership. Non è più tempo di salire sulla cattedra per vedere nuove strade, è ora di scendere per percorrerle, prima che l’attimo fugga davvero.

Grazie alla mia squadra di ricerca, ai nostri partner e ai farmacisti che ci hanno aiutato a scrivere delle linee di indirizzo il più possibili complete, un grazie speciale ad Aldo per aver acceso l’interesse su una nuova opportunità per le reti, e grazie a Laura, il ponte della categoria.

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