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L’incubatore di idee per la professione del futuro

FENAGIFAR

L’incubatore di idee per la professione del futuro

Fenagifar

Così si definiscono i giovani di Fenagifar nelle parole del consigliere Matteo Zerbinato. Alle istituzioni chiedono attenzione e aiuto nell’acquisizione delle competenze necessarie per portare avanti le istanze a difesa della categoria

19 maggio 2022

di Nicola Miglino

Studio, ascolto, capacità di mediazione e, naturalmente, talento personale. Questi gli ingredienti per fare di un farmacista anche un dirigente preparato all’interno delle rappresentanze di categoria, in grado di portare avanti interessi e istanze della professione nel confronto politico-istituzionale.

A ricordarli, i partecipanti all’incontro che Fenagifar con la collaborazione di iFarma ha promosso e organizzato a Cosmofarma lo scorso 14 maggio, eloquente già dal tiolo: “Valore e ruolo delle istituzioni nel bagaglio culturale dei giovani”.

«In questo momento è necessario creare momenti di confronto tra noi giovani e le nostre istituzioni di categoria per comprendere l’importanza di decisioni che sono state fondamentali nelle fasi cruciali dell’emergenza pandemica e che hanno gettato le basi per l’acquisizione di nuove competenze pilastro del nostro bagaglio professionale del futuro», sottolinea Carolina Carosio, presidente Fenagifar. «Noi giovani abbiamo la responsabilità di farne tesoro e di metterle a frutto. In aggiunta, abbiamo la necessità di una formazione sulle competenze richieste per consentire, a chi lo desiderasse, di proseguire nell’impegno istituzionale a favore della professione».

Le istituzioni rispondono

A rispondere alla chiamata, tutti i vertici della categoria, a partire da Andrea Mandelli, presidente Fofi: «Il percorso da dirigente dei giovani farmacisti è obbligatorio per riuscire a perfezionare un bagaglio di esperienze necessarie per esercitare il ruolo della rappresentanza. Non esistono ricette o formule prestabilite. Ci vuole talento naturale, ma non basta: bisogna studiare, saper dare un valore a quello che si fa e rimanere consapevolmente con i piedi per terra».

La palestra più fruttuosa, come ribadito anche da Eugenio Leopardi, presidente Utifar, «è quella che si fonda sul confronto», e la miglior virtù «sta nella capacità di accorciare le distanze, a prescindere dall’interlocutore che ci si trova davanti».

Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha chiesto aiuto ai giovani Fenagifar su due temi chiave: «Innanzitutto, mi aspetto un approfondimento su digitale ed e-commerce, visto che non sono un millennial e posso rischiare passi falsi. In secondo luogo, vi invito a cogliere le opportunità che possono derivare dai passaggi di proprietà, in particolare per chi non è figlio di titolari. Potreste rappresentare una linfa vitale per chi decide di non proseguire più nella propria attività e che, anziché cederla a una catena, può vedere in voi un elemento di continuità in grado di dare un contributo gestionale, amministrativo e di modernizzazione».

Faccia a faccia con i giovani

Ai saluti istituzionali è seguita una tavola rotonda che ha visto protagonisti Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale, Mario Giaccone, tesoriere Fofi, e Matteo Zerbinato, consigliere Fenagifar.

«I mesi iniziali della pandemia sono stati i più complessi del mio percorso istituzionale», racconta Tobia. «C’era un’emergenza sociale e alle farmacie mancava tutto. Molte soluzioni se le sono dovute inventare i farmacisti, mentre noi a Roma cercavano di interloquire con le istituzioni, mettendoci al servizio del Paese. Bisognava ascoltare e saper mediare, costruire ponti e non scavare trincee con i nostri interlocutori: unico modo per arrivare ai risultati che ora sono davanti agli occhi di tutti ma che all’epoca la base della categoria non sempre è riuscita a intravedere con lucidità».

Proprio questa frase è stata al centro dell’intervento di Mario Giaccone: «Fofi e Federfarma hanno saputo trasformare una situazione di grande difficoltà in un’opportunità, facendo fare un salto di livello alla categoria. Il valore sociale ed economico della farmacia è oggi cresciuto enormemente e faccio appello alle giovani generazioni perché non si facciano strappare di mano questo tesoro dal mercato dei capitali. Certo per rappresentare la categoria, oltre a una predisposizione naturale, serve una forte consapevolezza di chi si è ma anche del  posto nel mondo che si ritiene di avere  e dei propri limiti. Una giusta ambizione serve ma non deve essere eccessiva».

A chiudere i lavori, l’appello di Matteo Zerbinato: «Chiediamo alle nostre istituzioni, che così bene hanno operato in questi ultimi due anni, di aiutare noi giovani ad acquisire le competenze necessarie per prenderci cura della farmacia in un graduale passaggio di testimone. In Fenagifar convivono giovani titolari e collaboratori, il miglior incubatore di idee per costruire la professione del futuro».

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