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Logistica: lo stato dell’arte all’assemblea Assoram

LA FILIERA

Logistica: lo stato dell’arte all’assemblea Assoram

Tra i tanti progetti, un tavolo di lavoro pensato dal Centro Studi si focalizzerà sulla “buona innovazione”, cercando il modo più giusto di utilizzare le nuove tecnologie e l’Intelligenza artificiale nel rispetto dei diritti di tutti. Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: riportiamo la produzione dei principi attivi in Italia

29 giugno 2023

di Rossella Gemma

Una filiera, quella della logistica farmaceutica, che funziona nella piena integrazione e interdipendenza degli attori e legata a obblighi di tracciabilità e rintracciabilità che le garantiscono una penetrazione pari a zero dei prodotti contraffatti. Ma anche una filiera che deve compiere un upgrade delle proprie aziende affinché possano competere ad armi pari sui mercati internazionali. È  questo, in estrema sintesi, il panorama tratteggiato da Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, l’associazione nazionale operatori commerciali e logistici dell’healthcare, nel corso della 58esima Assemblea dell’associazione, tenutasi il 21 giugno a Roma, dal titolo “Distribuire salute. La logistica che abbatte le barriere”.

In cerca di un linguaggio comune

«In questi primi 58 anni dalla sua fondazione, la nostra associazione ha vissuto tutte le trasformazioni della figura degli operatori logistici, commerciali e del trasporto. Tuttavia, la supply chain farmaceutica italiana non solo non parla un linguaggio comune rispetto all’Europa, ma spesso nemmeno al suo interno. La disomogeneità amministrativa tra enti locali è una complessità ben nota ai distributori di prodotti della salute, che tutti i giorni si ritrovano a viaggiare lungo i confini geografici e regolatori dei 20 sistemi sanitari esistenti e diversi».

Evoluzione digitale, la “buona innovazione”

Tra le più importanti sfide che l’intero sistema salute sta già affrontando, c’è sicuramente la digitalizzazione della filiera, che porterà a nuovi modelli di business, che richiederanno una collaborazione sempre più dinamica nella gestione delle informazioni. «C’è bisogno di un dibattito aperto e inclusivo che coinvolga tutti i Paesi membri – ha aggiunto Petrone – focalizzandosi sul modo più giusto di utilizzare le nuove tecnologie e l’Intelligenza artificiale nel rispetto dei diritti fondamentali quali privacy, libertà, sicurezza e non-discriminazione».
Assoram, con il suo Centro Studi, vuole farsi promotrice di un tavolo della filiera health sul tema, che coinvolga stakeholders privati e pubblici, per valutare la “buona innovazione” in relazione al valore sociale, etico, economico e professionale del comparto healthcare. «In un mondo dove in poche ore i farmaci passano dal clic di un mouse alla mano del paziente siamo chiamati tutti, istituzioni comprese, a sederci intorno a un tavolo per individuare risposte chiare e condivise alle sfide del futuro», ha continuato il presidente Assoram. Proprio il Pnrr destina 34 miliardi di euro per investimenti e riforme in tema di transizione digitale e green del settore. Una delle componenti della missione 3 è, appunto, la digitalizzazione della logistica, per cui il piano stanzia 360 milioni di euro.

Riportare in Italia i principi attivi

Opinione comune emersa dalla giornata di lavori è che la pandemia abbia mostrato come la completa delocalizzazione della produzione di materie prime, fino a pochi anni fa invocata come la soluzione all’aumento dei costi, può mettere a serio rischio la tenuta del sistema. Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, nel corso dell’Assemblea ha sottolineato come «l’internazionalizzazione debba sicuramente andare avanti, ma di pari passo con l’idea di riportare in Italia la produzione dei principi attivi dei farmaci salvavita, che renderebbero il nostro Paese indipendente in caso di crisi geopolitiche o sanitarie», visto che l’80 per cento viene importato dall’India e dalla Cina.
Sulla necessità di investire nel settore della farmaceutica e sulla filiera a essa collegata è intervenuto anche Massimo Scaccabarozzi, presidente della Fondazione Expo Roma 2030 e presidente della Sezione Farmaceutica e Biomedicali di Unindustria. «L’industria farmaceutica italiana è un asset strategico per il Paese sotto vari punti di vista: salute, economia e sicurezza nazionale. E se hai una filiera forte hai un Paese forte. Ma passato e presente stanno dimostrando che anche – e soprattutto – per il futuro si tratta di un settore da tutelare e difendere».

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