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Maggio 2020

EDITORIALE

Maggio 2020

Un "prendersi cura" ad ampio spettro

In questo numero di maggio – il mese della “ripresa” – diamo ancora ampio spazio all’emergenza Covid-19: parliamo ampiamente di consegna a domicilio di farmaci, vi raccontiamo l’attività digitale che si può sviluppare durante il lockdown, le tecniche di gestione emotiva e il supporto che si può dare ai pazienti più ansiosi.

È però ora di guardare avanti, al nuovo mondo che verrà e che sarà molto diverso da quello che conosciamo. La cosiddetta “fase 2” dell’emergenza è già partita e le farmacie hanno dimostrato in questi mesi di avere tutte le caratteristiche per poterla vivere da protagoniste. Sono presidio del Servizio sanitario, innanzitutto, sono quello più capillare, vi lavora – con orari molto ampi ogni giorno – una rete di professionisti qualificati. Due sono i temi che dovrebbero essere prioritari nell’agenda della categoria in questo momento: la sostenibilità economica e il ruolo ancora più incisivo che la farmacia potrebbe svolgere nei prossimi anni all’interno del Sistema “Salute Italia” nell’interesse dei cittadini.

Al primo argomento dedichiamo due articoli: innanzitutto l’analisi di Francesco Capri e Francesco Manfredi dello Studio Guandalini, in cui ci raccontano che il “Cigno Nero” tocca anche le farmacie, che l’effetto positivo iniziale sui fatturati si sta esaurendo e che probabilmente anche in questo settore si dovrà ricorrere agli aiuti messi a disposizione dallo Stato. Poi ci è arrivata una bella lettera sottoscritta da molte farmacie ubicate nelle città d’arte e in zone turistiche: anche loro chiedono a gran voce aiuti per sostenere i costi dei collaboratori, degli affitti, per riuscire insomma a non chiudere. Il tema della redditività del comparto, dunque, riguarda tutte le farmacie, non soltanto l’anello da sempre debole della catena – le rurali sussidiate – che hanno pagato un grande tributo in questo periodo ma sono state determinanti nel far comprendere a tutti cosa significa oggi servizio farmaceutico nel nostro Paese.

Il secondo punto che va affrontato – e ne parliamo nell’articolo scritto dall’avvocato Quintino Lombardo – è come potranno avere nuovi ruoli i farmacisti. Sono necessarie modifiche legislative e strutturali per poter svolgere un’attività “diffusa”, non più limitata ai pochi metri quadrati che oggi ancora spesso caratterizzano le piccole farmacie. Sono indispensabili competenze e prese di posizione forte, come quelle che in alcune Regioni stanno portando a ottenere il passaggio di molti farmaci dalla diretta alla Dpc. Soprattutto serve, a nostro parere, una visione d’insieme chiara e una task force di esperti che, nell’ambito della categoria, si occupi della fase 2. Servono le linee guida che sono mancate nella fase 1.

In Piemonte, per esempio, i farmacisti sono stati coinvolti nella task force di esperti che dovrà occuparsi della fase 2 e a rappresentare la categoria sarà Paola Brusa, segretario dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Torino e professore associato del Dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco dell’università degli studi di Torino: «Ho sempre creduto molto nel ruolo delle farmacie sul territorio», ci ha detto. «Questa cabina di regia regionale, in cui tutte le professioni protagoniste del Sistema salute sono sedute allo stesso tavolo, è molto importante per poter finalmente fare rete sul territorio, ognuno con le sue specificità e competenze, a beneficio prima di tutto dei cittadini». Quello che speriamo si sia capito in questi giorni drammatici è che la vocazione al “prendersi cura” della propria comunità, che caratterizza la professione del farmacista, è preziosa. Le sue rappresentanze si prendano dunque oggi cura della categoria, perché questo ruolo possa essere potenziato e diventi davvero insostituibile per il Sistema salute.

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

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4 Maggio 2020