Per i medici millennials il 4.0 guiderà il cambiamento delle cure
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Per i medici millennials il 4.0 guiderà il cambiamento delle cure
Il 99% dei medici tra i 38 e i 24 anni pensa che la propria professione sarà guidata dalle tecnologie digitali, che miglioreranno anche la comunicazione con il paziente e con gli stakeholder. Il 33% usa già la telemedicina.
22 maggio 2019
di Carlo Buonamico
I nati tra il 1981 e il 1996 e sono chiamati millennials. Non sono ostili ai cambiamenti perché li hanno vissuti da sempre in tutti gli ambiti, dalla politica, alla tecnologia, alle comunicazioni. Se si tratta di medici, queste caratteristiche li rendono capaci di reagire positivamente alla continua evoluzione del digitale, che per il 99 per cento di loro rappresenta un’opportunità per migliorare la propria professione. Permette di ampliare l’accesso alle informazioni, l’aggiornamento continuo e il confronto tra colleghi di tutto il mondo e di migliorare il rapporto con i pazienti. Tanto che il un terzo dei medici millennials utilizza già la telemedicina per rapportarsi con i propri assistiti. A scattare l’immagine in divenire di quella che sarà la classe medica dirigente di domani sono le ricerche “Generation now” di Havas Life Italy e condotta da Ipsos Healthcare Italia e “Digital Doctor” realizzata da Ipsos Uk, presentate lo scorso 16 maggio all’Ospedale San Raffaele di Milano.
Neanche a dirlo, l’uso dei social media è intrinseco al loro modo di vivere: trascorrono oltre 360 ore all’anno in Rete per motivi personali e prediligendo Facebook (81 per cento) tra i social network. Il 4.0 e l’accelerazione tecnologica, però, non rendono asettico il tradizionale rapporto medico-paziente, che resterà centrale nel processo di cura per 67 per cento di questi camici bianchi. Allo stesso tempo la loro professione sarà fortemente facilitata dall’hi-tech, in particolare per condividere dati e referti, per una migliore presa in carico dei pazienti, per i monitoraggio dei parametri clinici e per migliorare la compliance terapeutica. Senza dimenticare che grazie alle nuove tecnologie si semplificherà il processo diagnostico e l’accesso ai dati del paziente.
La classe medica dei millennials esprime anche una coscienza critica rispetto alle problematiche collegate all’informazione medica che viaggia in Rete e alle fake news: secondo i giovani medici sarebbe opportuna l’istituzione di un ente che regoli la qualità delle informazioni sanitarie accessibili via Internet.
Non ultimo per interesse il fatto che, nonostante i giovani medici siano abituati a googolare, essi ritengano che strumenti tradizionali quali le linee-guida, le pubblicazioni scientifiche, i siti web di informazione medico-scientifica come Pubmed, i congressi e le conferenze rimarranno alla base del loro di aggiornamento professionale. A patto che aggiornamento e informazione siano fruibili anche online e on demand.