Novembre 2020
EDITORIALE
Novembre 2020
Porte spalancate
«La nostra porta è sempre spalancata, in ogni stagione e con qualunque tempo, come quella della chiesa. Questo lavoro genera però purtroppo anche un malinconico archivio di assenze». (Maria Antonietta)
«Meredith sta meglio, ho applicato il mio protocollo di medicina preventiva, ho consigliato certi integratori che conosco bene… più di tutto è servito il passaparola attraverso il quale lei è arrivata nella mia farmacia, una rurale a dieci chilometri da casa sua». (Alessandra)
«Quando in famiglia si ricordava quell’episodio, di farmacia rurale di frontiera, Giovanni, che aveva una grandissima passione per la medicina e per la farmacologia, veniva scherzosamente chiamato “il primario”». (Laura)
«Passare da farmacista urbano a farmacista rurale non significa andare indietro, come pensano alcuni colleghi, ma è piuttosto un po’ come spesso succede nella vita, quando vieni spinto indietro è solo per prendere la rincorsa». (Luca)
Le storie che abbiamo pubblicato nei primi quattro numeri di Cronache rurali – la nuova testata digitale del Sunifar che arriva a tutti i farmacisti italiani – sono le vostre voci, quelle che nello scorso editoriale vi chiedevamo di far sentire. Arrivano forti, chiare, e queste belle storie noi le raccontiamo, perché la realtà delle farmacie rurali sia sempre più conosciuta, apprezzata e sostenuta dalle istituzioni.
Sono cresciuta in una rurale sussidiata e le mie uniche esperienze di lavoro al banco, prima di cambiare mestiere, le ho fatte lì. Papà non ha mai voluto cambiare farmacia, pur avendone avuto più volte occasione: conosceva tutti i suoi clienti uno per uno, era parte delle loro vite, confidente, amico, confessore, lì di turno nel retro ogni tre settimane – li chiamava gli arresti domiciliari – con intere mattine in inverno in cui entravano sì e no tre persone. Per il paese è stato di sicuro un riferimento costante per qualsiasi problema fisico, psicologico, personale. Il farmacista rurale è sempre un faro ma non tutti lo sanno, fuori da quelle località di frontiera.
Dopo l’uscita del terzo numero della pubblicazione Sunifar, che viene realizzata grazie al contributo di EG, ci ha chiamato un vostro collega friulano perché l’articolo sulle farmacie rurali della Regione, in cui si illustravano i progetti con i vertici della sanità, era stato letto e molto apprezzato dall’assessore, che aveva ringraziato i farmacisti. Ci ha fatto davvero grande piacere quella telefonata, perché uno degli scopi della nuova testata, fortemente voluta dai vertici del sindacato, è proprio questo: amplificare le occasioni di dialogo con le istituzioni, far comprendere meglio la realtà rurale. “Un’informazione bidirezionale” l’ha definita il presidente del Sunifar Gianni Petrosillo nel primo numero: le informazioni devono continuamente passare dai vertici sindacali alla base dei farmacisti – basta torri d’avorio e poca condivisione – ma anche viceversa, perché chi “governa” la categoria sia al corrente delle peculiari difficoltà di ogni territorio. E poi questo flusso di informazioni preziose deve essere trasmesso all’esterno, perché si possa dialogare di più e meglio con tutti gli interlocutori istituzionali.
Quando abbiamo lanciato la testata, un farmacista rurale ha scritto sui social un post molto polemico, sottolineando che per leggere tutto quello che arriva in farmacia forse occorrerebbe non lavorare e che la dirigenza sindacale dovrebbe scrivere meno e operare di più. Noi invece siamo profondamente convinti che “il fare” sia ovviamente la priorità ma anche “il far sapere” conti moltissimo e che di ruralità finora si sia parlato troppo poco. Fateci sapere quindi, scriveteci a cronacherurali@federfarma.it, la nostra porta è sempre spalancata come la vostra. Diamo, insieme, più voce alla ruralità.
LAURA BENFENATI
Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore