informazione, partecipazione, condivisione

Ottobre/Novembre 2022

EDITORIALE

Ottobre/Novembre 2022

Dedicato a chi non vende

I due fratelli farmacisti che hanno cominciato a lavorare nella farmacia di famiglia a dieci anni di distanza e il maggiore chiede che questo fatto si traduca in quote maggiori della società; i tre fratelli, due non laureati e uno sì, che pensano di lavorare tutti in farmacia; i tre non laureati che i genitori vorrebbero introdurre nella srl. E poi quel padre che ha donato beni di importi diversi negli anni ai figli e scopre che questo potrebbe rivelarsi un problema e quel nonno a cui hanno chiuso momentaneamente la farmacia perché la successione nei confronti dei nipoti, anche in presenza di un testamento, non è diretta.

Sono soltanto alcune delle case history che i nostri relatori hanno illustrato ai Dompé Talks sul passaggio generazionale, un progetto realizzato dalla nostra rivista con Dompé e con il patrocinio di Federfarma e dedicato a chi ha deciso di non vendere la farmacia. Abbiamo visto colleghi spaesati, abbiamo sentito domande inaspettate, come se non ci si fosse mai posti il problema del trasferimento della farmacia, fondamentale sia per l’azienda sia per i rapporti familiari. «Il momento giusto per affrontare il tema del passaggio generazionale è quando non si è più tanto giovani da essere ricattabili né troppo vecchi da essere poco lucidi», ha detto l’avvocato Quintino Lombardo alla prima tappa veneziana del tour. E il messaggio che, con Silvia Cosmo, Arturo Saggese e Nicola Brunello, ha voluto dare è che ogni passaggio generazionale è un’operazione tagliata su misura in base al tipo di farmacia e alle specifiche situazioni e non affrontarlo può essere molto rischioso. E allora abbiamo sentito parlare del divieto di patti successori ma dell’eccezione rappresentata dal patto di famiglia, di donazioni, testamenti, operazioni straordinarie, di srl e di holding, di questioni fiscali, di soluzioni per far crescere la società invece di frazionarla. La “cassetta degli attrezzi” c’è, ampliata con la legge 124/2017 ma anche complicata da quel cambiamento epocale. È accaduto infatti che qualche non farmacista abbia messo in discussione decisioni prese precedentemente a quella legge, potendo ora entrare nella società della farmacia di famiglia. E la convivenza in azienda tra chi svolge la professione e chi è soltanto socio non sempre è facile.

Insomma, nel passaggio generazionale bisogna prendere in considerazione tutti gli aspetti, personali, caratteriali ed economici. Una buona soluzione è rappresentata dal patto di famiglia ma è necessaria la disponibilità a sedersi tutti attorno a un tavolo e a non mettere poi in discussione, anni dopo, le scelte fatte. Ci vogliono elasticità e buon senso. Scegliere oggi di non accettare le mirabolanti offerte che arrivano dalle “catene” e di non vendere la farmacia – anche se magari non si hanno figli farmacisti – rappresenta un atto di fiducia nella professione e nel futuro. Lo è anche proteggere quanto si è costruito con tanti sacrifici, pianificando serenamente il passaggio generazionale della propria farmacia.

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

iFarma-ottobre-novembre-22
21 Ottobre 2022