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Parola d’ordine: cooperare

LA CONVENTION

Parola d’ordine: cooperare

La prima convention nazionale di Cef è stata un grande successo di incontri e stimoli: solo un patto forte tra i farmacisti e le loro cooperative può consentire di essere all’altezza dei tanti nuovi compiti richiesti alla categoria

7 giugno 2023

di Laura Benfenati

Un grande successo la convention Cef di Baia Samuele in Sicilia, con oltre 500 partecipanti e molte aziende sponsor. Nel saluto di apertura, il presidente della più grande cooperativa italiana Vittorino Losio ha sottolineato quanto la vera alternativa al capitale sia rappresentata proprio dalle cooperative dei farmacisti e quanto sia necessario crederci e continuare a investire: «Siamo nati nel 1934 per tutelare la farmacia, fatturiamo 1 miliardo 450 milioni, abbiamo 2.500 soci e oggi siamo cresciuti tanto mettendo insieme molte realtà. Dobbiamo farlo ancora per diventare più forti. Avviamo ora la costruzione di un nuovo magazzino in provincia di Brescia di 22mila metri quadrati. C’è un salto di qualità che tanti si aspettano da noi, abbiamo lanciato l’e-commerce, abbiamo acquistato farmacie. La rete è la nostra forza in questo mondo in continua evoluzione, per garantire che la farmacia sia sempre più accessibile e abbia una presenza forte sul territorio».

Il direttore generale di Cef Alessandro Orano ha raccontato il percorso fatto in questi anni con tutte le singole cooperative per arrivare a un’unica corporate identity: «Penso a quando abbiamo creato l’insegna e il logo della cooperativa, che poi è stato anche premiato, c’è stato tanto studio sui prodotti a marchio, c’è oggi grande commozione ricordando quanto lavoro è stato fatto da tante persone». Orano ha raccontato con una slide riassuntiva tutto quello che è stato realizzato nel mondo retail dal 2020: «Il focus ora è principalmente sui servizi, per procedere anche con screening supportati da accordi con compagnie assicurative».

La tavola rotonda con i rappresentanti delle istituzioni

Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma, alla tavola rotonda ha fornito dati sugli esami persi durante l’emergenza Covid e sull’incremento dei servizi nelle farmacie: «Tra il 2020 e il 2022 sono stati persi un milione di esami. Le prestazioni di telemedicina in farmacia sono passate da 362.129 nel 2020 a 1.106.287 [dati HTN]. Il Covid ha portato decentralizzazione di alcune attività e la farmacia può fare la sua parte. Non dobbiamo perdere l’attimo».
«Stiamo attraversando una fase delicata», ha detto il presidente della Fofi Andrea Mandelli. «C’è continua interlocuzione con il ministro Schillaci e con il sottosegretario Gemmato. Nella Regione Marche, il presidente Acquaroli ha compreso prima di tutti quanto sia importante il nostro ruolo e ci stiamo preparando per la vaccinazione per l’Herpes ma anche, in prospettiva, per quella per pneumococco e HPV. In Lombardia è stato chiuso l’accordo per alcune vaccinazioni pediatriche».
Il segretario di Federfarma Roberto Tobia ha ribadito che «partendo dalla legge delega sulle politiche in favore delle persone anziane, la gestione del paziente cronico rappresenta un ambito fondamentale per noi: i servizi cognitivi sono il futuro della farmacia. Ora serve un nuovo sistema di remunerazione e prioritaria è la telemedicina: le farmacie che la fanno sono più di 9400. Rispondete ai questionari che le vostre associazioni provinciali vi hanno inviato: l’Agenas vuole mappare le farmacie che stanno già facendo servizi di telemedicina o sono intenzionate a farli. Presentarsi davanti all’interlocutore con dati certi è importante per ottenerne la convenzione».
Clara Mottinelli del Sunifar ha sottolineato: «La prossimità rimane un punto di forza ma bisogna evolvere. Il questionario è importante per traghettarci in un sistema convenzionato. Un altro tema importante è quello dell’appropriatezza di questi servizi e dobbiamo lavorare in grande sinergia con tutti gli altri operatori sanitari».
E le reti? «Sistema farmacia Italia è nata per dare risposta alle farmacie in termini di competitività», ha detto l’ad Maurizio Stroppa. «Siamo ripartiti con un protocollo di intesa tra Federfarma.Co e SFI con asset importanti anche digitali e una struttura che può mettere a terra progetti di pharmaceutical care con le società scientifiche e l’industria. I primi? Su ansia lieve, farmacia cardiologica e prevenzione del tumore alla prostata».
Di reciprocità ha parlato il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone: «Per fare meglio i professionisti sanitari i numeri della farmacia devono essere sotto controllo, ma anche quelli del partner distributivo, le cooperative che ci consentono di essere all’altezza dei compiti richiesti. La distribuzione intermedia non è in grado di sostenere altri costi, serve un patto forte di reciprocità con i farmacisti. Dal 2017 c’è il capitale che si sta organizzando e la cooperativa tutela chi vuole rimanere libero e indipendente in questo mercato».
Sul prossimo numero vi racconteremo tutti gli interventi più tecnici della convention, il cui focus è stato sui servizi in farmacia.

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