informazione, partecipazione, condivisione

Percorsi virtuosi a favore della comunità e della squadra

L'EVENTO

Percorsi virtuosi a favore della comunità e della squadra

A Bologna la seconda tappa del roadshow sulla sostenibilità in farmacia, realizzato con il contributo non condizionante di Teva: numeri, idee innovative e case history

14 settembre 2023

di Laura Benfenati

I cittadini abruzzesi hanno speso 27 milioni di euro di compartecipazione per scegliere farmaci griffati. Le Regioni del Sud Italia presentano, nel 2022, valori per la quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento superiori a 21 euro pro capite, a fronte di una media nazionale di 18,40 euro. Sono alcuni dei dati presentati martedì sera dai commercialisti dello Studio Guandalini durante la tappa bolognese del roadshow sulla sostenibilità in farmacia organizzato grazie al contributo non condizionante di Teva Pharmaceuticals e con il patrocinio di Federfarma Bologna, che ci ha accolto con il suo presidente Gian Matteo Paulin nella splendida sala dell’associazione. E l’impatto sul conto economico delle farmacie del farmaco equivalente? Francesco Manfredi ha parlato degli effetti della remunerazione aggiuntiva sul margine del colecalciferolo con prezzo in linea e non in linea: su 1.200 confezioni si guadagnano in più con l’equivalente 144 euro che si sommano ai 569 euro che sono la remunerazione base del prodotto: «Su 1.200 confezioni abbiamo quindi una differenza di 713 euro totali in valore assoluto pari a un 28,37 per cento, decisamente significativo». Cosa succede se si inverte il mix tra equivalente e brand, utilizzando il prezzo al pubblico medio per fascia? «Premesso che le decisioni assortimentali del titolare devono tener conto di una serie di fattori esogeni (mercato, clienti, territorio) ed endogeni (relazioni con le aziende fornitrici, con i grossisti, organizzazione interna della farmacia e così via, abbiamo fatto una simulazione scolastica sulle farmacie urbane invertendo l’attuale mix di 62 per cento brand e 38 per cento equivalente: il primo pensiero è meno ricavi e quindi meno margine», ha spiegato Francesco Capri. «Quello che invece emerge (vedi tabella) è che questa inversione di mix non comporta un danno nei confronti della farmacia, il fatturato cala ma non si ha un impatto significativo in termini di riduzione del margine».

«Se ci limitiamo a guardare il prezzo unitario di fustella e il margine unitario per singolo prodotto ne leggiamo semplicisticamente un impoverimento, ma se facciamo una valutazione più ampia capiamo che l’equivalente è stato una stampella per il sistema farmacia», ha spiegato Giovanni Trombetta. «Nel 2008-2009 avevamo ipotizzato che, con il calo della redditività dell’etico, il farmacista avrebbe compensato i costi di gestione a malapena con il suo stipendio e abbiamo cominciato a sottolineare l’importanza dell’efficienza gestionale». «Non è andata così, c’è stata un’inversione di tendenza e non solo per efficienza gestionale», ha concluso Marcello Tarabusi. 

Iniziative inclusive

Le risorse che si ottengono grazie al farmaco equivalente possono essere destinate a iniziative di sostenibilità: «Le azioni dei titolari di farmacia hanno un grande impatto sulla società», ha spiegato Erika Mallarini. «Ci sono molte iniziative (promozioni, percorsi agevolati) che si possono mettere in campo per gli anziani, le famiglie, i giovani o nell’ambito dell’inclusione: a parità di servizio, un’azienda percepita come inclusiva aumenta i ricavi del 25 per cento. Il 36 per cento dei cittadini è disponibile a cambiare farmacia in favore di una inclusiva e a pagare il 15 per cento in più prodotti e servizi. L’inclusione è un fattore che impatta sui numeri».
Di inclusione però si deve parlare – oggi più che mai – anche nei confronti della squadra della farmacia e lo ha fatto Nicola Posa: «Il Covid ha cambiato molto, si fanno scelte più consapevoli e più profonde. Il mondo del lavoro deve investire su welfare aziendale e benessere organizzativo. Oltre il 47 per cento della spesa welfare riguarda istruzione, previdenza e assistenza sanitaria per i familiari. Fate colloqui, ascoltate i bisogni dei vostri dipendenti, partite dall’ascolto. La retribuzione fissa riconosce e paga la professionalità, servono più che premi tot a pezzo, che non consiglio, incentivi che premino a progetto».
Esempi pratici di sviluppo sostenibile li ha raccontati una titolare entusiasta della professione, Maria Claudia Mattioli Oviglio, titolare a Calderara di Reno: ha una squadra affiatata di 13 collaboratrici che ha agevolato nella gestione di orari e ferie e organizzando team building originali in viaggio o addirittura in concerto. Sul fronte ambientale ha fatto il bilancio sostenibile della farmacia e ridotto i consumi oltre ad avere adottato un alveare nell’ambito del Progetto 3 B. Negli anni, inoltre, ha avviato molteplici attività di prevenzione e informazione su temi sanitari, che hanno reso la sua farmacia un punto di riferimento per la comunità.
Appuntamento per la prossima tappa del roadshow a Brescia, come ha annunciato il direttore vendite di Teva Cristiano Molteni.

0 Condivisioni

Altre news

14 Settembre 2023 ,