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Pharmacist Assistant Bot, l’AI che risponde al farmacista

IL DIGITALE

Pharmacist Assistant Bot, l’AI che risponde al farmacista

Fenagifar lancia la chatbot che fornisce in tempo reale risposte ai quesiti su professione, previdenza, normativa. Lo strumento, presentato alla Camera dei deputati in un convegno, è da poco un marchio registrato al ministero delle Imprese

15 giugno 2023

di Rossella Gemma

Rispondere a quesiti sul nuovo Ccnl, ma anche su previdenza, assistenza integrativa sanitaria, deontologia professionale e legislazione farmaceutica. È questa la mission di Pharmacist Assistant Bot, la chatbot sviluppata ormai in versione definitiva dalla Federazione nazionale giovani farmacisti e realizzata in collaborazione con Pharmadvice, che ha curato la parte tecnica rendendo l’AI (Artificial Intelligence, intelligenza artificiale) sempre più evoluta e sofisticata.

La chatbot per farmacisti è un marchio registrato

«Il progetto nasce dalla volontà della nostra Federazione di schierarsi al fianco dei colleghi, spesso in difficoltà di fronte alla quantità infinita di norme professionali e giuridiche. Vuole essere anche un aiuto concreto alla comprensione dei propri diritti lavorativi e pensionistici e più in generale previdenziali», ha spiegato il presidente Vladimiro Grieco aprendo il convegno istituzionale alla Camera dei deputati dal titolo “Pharmacist Assistant Bot: l’intelligenza artificiale al servizio dei farmacisti”, organizzato dalla Fenagifar con il patrocinio di Fofi, Federfarma, Enpaf, Utifar e Fondazione Cannavò. «A un mese esatto dall’elezione della nuova Federazione, che mi vede a capo di questa squadra straordinaria, siamo soddisfatti di aver presentato la versione definitiva della nostra intelligenza artificiale, da poco marchio registrato al ministero delle Imprese e del Made in Italy», ha aggiunto Grieco.

AI rivoluzionaria, ma sotto il controllo umano

Ma qual è il limite consentito alle intelligenze artificiali, soprattutto in sanità? Secondo gli esperti intervenuti al convegno, l’AI può sicuramente offrire soluzioni e strumenti innovativi per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure sanitarie, consentendo di dedicare più tempo all’assistenza personalizzata dei pazienti. Tuttavia, bisogna essere consapevoli dei rischi che ne derivano e fare in modo che sia utilizzata in modo responsabile, garantendo la sicurezza dei dati e il mantenimento di controllo umano.
Andrea Mandelli, presidente della Fofi, ha ribadito come «tutti dobbiamo ormai confrontarci con l’intelligenza artificiale, sebbene con la dovuta attenzione e moderazione. Quella di Fenagifar, a fruizione della categoria, è per questo un’iniziativa lodevole che ha ricevuto il patrocinio della Federazione degli ordini proprio perché spinta dalla passione per la professione del farmacista».
Per Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Fofi e presidente della Fondazione Cannavò, «l’intelligenza artificiale sarà di straordinario supporto per l’evoluzione della civiltà ma questo non vuol dire che l’uomo, con le sue qualità ontologiche, etiche, creative ed emozionali, debba fare un passo indietro, perché è il valore aggiunto che fa la differenza».

Healthcare, il futuro è nel digitale

Tutti d’accordo, dunque, sul fatto che l’AI rappresenti una rivoluzione tale da poter trasformare anche il settore sanitario in Italia. Ma a che punto siamo? Secondo gli esperti intervenuti alla presentazione, circa il 50 per cento delle company del settore farmaceutico e dell’healthcare implementerà strategie di intelligenza artificiale entro il 2025. Un orizzonte sottolineato anche dal presidente di Federfarma Marco Cossolo: «Per traghettare la farmacia italiana verso un ruolo sempre più centrale nell’assistenza sanitaria territoriale – ha detto – è estremamente necessario pianificare il futuro. Per questo insisto sull’importanza di dare spazio ai giovani, che hanno la sensibilità per gestire al meglio le nuove tecnologie come questa».
L’implementazione dell’AI nel settore sanitario più in generale e in quello della farmacia più nello specifico è un passo che necessita di uno sforzo ulteriore per il quale si è al lavoro da tempo. «Le farmacie sono già pronte alla sfida del digitale», ha dichiarato nel suo intervento il segretario di Federfarma Roberto Tobia. «Lo dimostra il rapido sviluppo dei servizi di telemedicina: già oltre 8.000 farmacie sull’intero territorio nazionale erogano prestazioni quali ECG, holter pressori, holter cardiaci, spirometria. In alcune Regioni sono stati già avviati i servizi di televisita e teleconsulto. Tuttavia – ha sottolineato Tobia – ricordiamo che non si può prescindere dalla figura del farmacista, dalla sua empatia, dalla capacità di ascolto e di fare rete».

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