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Al Piemonte primato per la farmacia dei servizi

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Al Piemonte primato per la farmacia dei servizi

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Da ottobre le farmacie pubbliche e private del Piemonte saranno una reale estensione del Ssr in tema di servizi sanitari e di prevenzione. Previsti 13 milioni di euro di risparmio in tre anni per la Dpc. Siglato accordo triennale tra Regione, Assofarm e Federfarma.

26 settembre 2019

di Carlo Buonamico

La farmacia dei servizi diventa una realtà in Piemonte, in virtù dell’accordo siglato tra Regione, Assofarm e Federfarma in tema di distribuzione dei farmacia e di erogazione di servizi sanitari e previdenziali all’interno delle farmacie territoriali.

Veri e propri presidi sanitari, le farmacie pubbliche e private piemontesi rafforzeranno così il proprio ruolo di end-point del Servizio sanitario regionale (Ssr) e permetteranno alla Regione di risparmiare 13 milioni di euro nell’arco di tre anni, periodo di validità dell’accordo che terminerà il 31 dicembre 2022.

È la prima volta che trova attuazione il disciplinare nazionale sulla farmacia dei servizi, ha commentato il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, “auspichiamo che nell’ambito della Conferenza delle Regioni si proceda con altrettanta solerzia su questa strada anche nelle altre Regioni. Il Piemonte ha dimostrato di crederci concretamente, investendo complessivamente in questo progetto circa 4 milioni e mezzo di euro. Siamo certi che le ricadute del provvedimento sul territorio saranno molto positive”.
La riduzione dei costi stimata sarà possibile grazie alla distribuzione per conto dei farmaci (Dpc). Il sistema si rivelerà così virtuoso da consentire un risparmio per circa 13 milioni di euro, contando anche l’onorario che sarà riconosciuto alle farmacie per questo servizio.

Il vero valore che arriverà ai cittadini-pazienti dalla Dpc è però un altro ed è molto più immediato: si potranno ritirare i farmaci nelle farmacie più vicine al proprio domicilio anziché rivolgersi alle strutture sanitarie, risparmiando così tempo e fatica e soprattutto permettendo un migliore accesso alle cure anche ai pazienti che per diverso motivo hanno difficoltà a effettuare lunghi spostamenti. Cosa particolarmente sentita nei comuni lontani dai grandi centri in cui si trovano le strutture sanitarie.

Il secondo capitolo del nuovo accordo riguarda i nuovi servizi che saranno erogati dalle farmacie.
I cittadini potranno rivolgersi alle farmacie de territorio anche per accedere a molteplici servizi sanitari normalmente erogati dalle strutture sanitarie. Dalla diagnosi alla prevenzione, in Piemonte ad esempio si potrà andare in farmacia per effettuare esami diagnostici come il monitoraggio del tempo di protrombina per i pazienti che devono seguire la terapia anticoagulante orale e si potrà avere accesso alle azioni volte a favorire prevenzione primaria dell’ipertensione arteriosa e l’aderenza alla terapia dei pazienti in cura con medicinali antiipertensivi.

E la copertura dei costi per questi servizi da dove arriverà? Come ha precisato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, “la Regione fruirà del finanziamento ministeriale di 3,5 milioni di euro ed è pronta a mettere sul tavolo risorse proprie per ulteriori 992 mila euro. I nostri tecnici stanno lavorando per dettagliare i protocolli operativi e le soluzioni software necessarie, con una partenza effettiva del Servizio concordata per il primo gennaio 2020″.

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