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Pmi, Sommella spinge all’ottimismo

L'EVENTO

Pmi, Sommella spinge all’ottimismo

Se lo scenario economico attuale è migliore di quanto preconizzato dagli analisti, si deve dire grazie alle imprese con meno di 10 dipendenti, più agili nel gestire i cambiamenti. E tra queste, per il direttore di Milano Finanza, «le farmacie sono un esempio di versatilità, resilienza e intelligenza»

31 maggio 2023

di Rossella Gemma

Parola d’ordine per il futuro della farmacia: ottimismo. È infatti uno scenario rassicurante quello tratteggiato dal direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, nella relazione introduttiva di Numbers. Nonostante il panorama turbolento degli ultimi anni, sotto il profilo sia sanitario sia geopolitico, ha spiegato Sommella, «le farmacie nel nostro Paese hanno mostrato resilienza, versatilità e intelligenza. Durante la pandemia hanno avuto un ruolo importante, rappresentando, tra l’altro, un centro di ascolto e di accompagno che ha sopperito a tante mancanze del tessuto sociosanitario territoriale in una società sempre più “vecchia”».
Dopo il Covid, è arrivata anche la guerra in Ucraina che, sul fronte economico, aveva portato a previsioni drammatiche. «Le cose, invece, sono andate meglio del previsto: il Pil ha tenuto, crescendo addirittura dell’1,85 per cento dall’inizio del conflitto. Il merito, indubbiamente, è delle piccole-medie imprese, quelle con meno di 10 dipendenti, più agili nel gestire i cambiamenti. E tra queste, vanno sicuramente annoverate le farmacie», ha proseguito Sommella.

Recessione esorcizzata, ma inflazione nemico numero uno

Ma in che modo l’attuale scenario economico impatta sull’attività delle farmacie? In verità, secondo il direttore, il futuro, a dispetto di quanto si vuole raccontare, è migliore delle previsioni. «La recessione annunciata dai maggiori istituti di ricerca di fatto non c’è stata, anche grazie alle piccole e medie imprese che, prima dell’ultimo triennio, erano considerate una vera e propria zavorra per l’economia che andava, invece, dritta verso la globalizzazione. Le Pmi si sono invece rivelate il cuore pulsante del sistema grazie alla loro straordinaria capacità di reagire e di cambiare assetto. Farmacie in primis».
«Se il Pil ha tenuto – aggiunge Sommella –  l’inflazione invece si è gonfiata, a dispetto della discesa dei costi di produzione, per esempio, sul fronte energia. Ed è proprio l’inflazione il nemico pubblico numero uno. La Bce, per farvi fronte, ha alzato i tassi di interesse, con l’unico risultato di rendere più cari i mutui e i prestiti a famiglie e imprese, colpite da un fenomeno inflattivo che non si vedeva da oltre 40 anni».

La variabile comportamentale può fare la differenza

Tutto sommato, però, la “barca Italia” continua a navigare senza grandi turbolenze, nonostante su un totale di circa 60 milioni di abitanti i lavoratori attivi siano solo 23, mentre in Francia, a parità di popolazione, gli attivi sono ben 30 milioni. «Questa forbice di circa 7 milioni di lavoratori – precisa Sommella – nel nostro Paese si spiega sia a causa dell’inattività dei giovani al Sud, ma anche per una quota sempre maggiore di popolazione che invecchia». Ed è proprio a questa fetta, le cui necessità di cura e presa in carico si fanno sempre più impellenti, che la farmacia e il farmacista devono guardare per realizzare a pieno il ruolo di porta di accesso al Servizio Sanitario Nazionale.
Per Sommella, in definitiva, lo scenario è ottimistico ma ciascuno può e deve essere protagonista dell’andamento economico generale perché «a guidare l’imprenditore, e quindi anche il farmacista, c’è la variabile comportamentale di cui nessuno tiene conto e che, invece, può stupire sempre di più per il meglio».

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