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Qual è il valore aggiunto della presenza femminile all’interno di un’associazione sindacale di farmacisti?

UNA DOMANDA A...

Qual è il valore aggiunto della presenza femminile all’interno di un’associazione sindacale di farmacisti?

«La diversity, soprattutto di genere, è una ricchezza e l’ampia rappresentanza femminile all’interno dell’associazione romana si è tradotta in molte iniziative “in rosa”, a vantaggio delle colleghe e delle tante donne - quasi l’80 per cento dei clienti - che ogni giorno si recano in farmacia», ci dice Roberta Rossi Brunori, del Collegio dei sindaci effettivi di Federfarma Roma

3 dicembre 2020

Negli ultimi tempi è salito alla ribalta il termine diversity e con esso, fortunatamente, è aumentata la consapevolezza che la diversità, soprattutto di genere, sia una ricchezza. Effettivamente sembra un paradosso parlare di valore aggiunto femminile in farmacia, luogo in cui a indossare il camice sono per il 70 per cento donne. Eppure, nel Paese in cui in ambito di parità di genere non è saggio dare nulla per scontato, è lecito gioire del modus operandi di un gruppo sindacale in cui le “quote rosa” rivestono numerosi ruoli di rilievo. È il caso della presidentessa dell’Assifar Claudia Passalacqua, nota per essere riuscita in pochi anni a sanare grandi ammanchi, oltre che per essere riuscita a portare la società dei servizi alla stregua di un organo pronto a sostenere qualunque esigenza dei titolari di farmacie romane. Oppure della responsabile della Farmacia dei servizi, Maria Grazia Mediati, che ha rivoluzionato il ruolo del farmacista vestendolo di nuove e interessantissime prospettive, oltre ad aver ottenuto in modo tempestivo (e a dir poco miracoloso) la possibilità di svolgere tamponi nelle farmacie così da permettere alla categoria di fornire un aiuto fondamentale nell’arginare l’emergenza pandemia. E ancora non si può omettere lo splendido lavoro della responsabile della Commissione convenzioni, Emilia De Cesaris, colei che contratta condizioni vantaggiose per i titolari riguardanti qualsiasi esigenza essi abbiano. E cosa dire di Raffaella Ramundo Montarsolo? Ha proposto la formazione di una commissione, da lei guidata, per dare aiuto e informazioni ai titolari di farmacie di nuova apertura e nel passato triennio si è talmente distinta per il suo ottimo lavoro da essersi guadagnata la carica di delegata di Federfarma Roma all’assemblea nazionale dei titolari di farmacie. A capo della Commissione comunicazione troviamo la bravissima Laura Cesaroni, colei che gestisce le incisive e fondamentali campagne sfornate dall’associazione romana. E non finisce qui. Quest’anno è entrata a far parte della consulta la preparatissima Emanuela Silvi, che con le sue ampie conoscenze è a capo della Commissione rapporti con le Asl. È una donna la determinata Cristina Ercolani, a capo del Collegio sindacale.

Il diversity management tassello fondamentale

Ci tengo a sottolineare che ciò di più importante una donna, e in genere una persona, possa trovare all’interno di un gruppo di lavoro per esprimere al meglio le proprie capacità, è proprio l’apprezzamento della sua peculiarità, sia di genere che attitudinale. E posso affermare con totale certezza che questa apertura, nel gruppo romano, si respira profondamente. A evidenziare questo modo di agire, durante l’insediamento del nuovo consiglio, è stata Claudia Passalacqua che ha tenuto un discorso proprio a tutte le donne del gruppo, sottolineando l’importanza della presenza e del lavoro femminile. È stato poi formato un sottogruppo comprendente tutte le donne di Federfarma Roma, così da poter stimolare il confronto e sostenerne l’operato. Una tale attenzione si traduce, ovviamente, in risultati migliori ottenuti da tutti, così come indicano anche gli studi economici riguardanti le aziende che considerano, con lungimiranza, il diversity management come un tassello fondamentale per l’evoluzione della società e che, semplicemente non impedendo alle donne l’accesso ai ruoli chiave, beneficiano di un aumento del ritorno economico.

Un progetto sulla salute femminile

Per il futuro, sicuramente, si tenderà a includere ancor più la figura femminile all’interno dei progetti e dei lavori in programma nell’associazione romana. Nessuno dimentica, infatti, che a varcare la soglia della farmacia, e conseguentemente a determinarne l’indotto, sono per circa l’80 per cento le donne. Come dedicarci maggiormente a loro? Con un programma disegnato proprio sulla figura della donna a 360 gradi. Verrà portato avanti un progetto sulla salute al femminile che seguirà una doppia via. Riguarderà sia l’informazione dedicata al pubblico sia un percorso Ecm pensato per la formazione del farmacista stesso. Questi due canali, parallelamente, prenderanno in considerazione tutto l’universo femminile, comprendendo le malattie di genere, come l’endometriosi, patologia pericolosa e invalidante che, a oggi, richiede mediamente otto anni per essere diagnosticata, che colpisce l’8 per cento della popolazione femminile e che crea danni irreparabili a diversi organi oltre a essere causa di infertilità. Quest’ultima sarà sicuramente trattata nei corsi e sarà oggetto di campagne, così come i disturbi legati alla menopausa o alla dismenorrea. Inoltre, verrà approfondito il supporto alle donne affette da tumore al seno, con particolare accento ai modi di arginare gli effetti collaterali che insorgono conseguentemente ai trattamenti antitumorali.

Le iniziative “in rosa”

Oltretutto ci sono tutte le intenzioni di rinnovare il sostegno a due iniziative in rosa molto importanti. La prima è Race for the Cure, la corsa o passeggiata che quest’anno, causa Covid, si è svolta virtualmente e che raccoglie fondi per la prevenzione del cancro al seno e per il supporto alle donne affette da tale patologia. E, dulcis in fundo, in programma c’è il rinnovo del sostegno dato al Progetto Mimosa, fiore all’occhiello della lotta italiana alla violenza contro le donne. Questo progetto, fondato e guidato dalla splendida Angela Margiotta ha assunto, in epoca Covid, ancor più importanza perché con l’aumento del tempo trascorso tra le mura domestiche le violenze sono, purtroppo, aumentate.
Non posso dimenticare di sottolineare che una tale espressione delle peculiarità femminili, all’interno di Federfarma Roma, è sicuramente facilitata dalla lungimiranza di tutti coloro che fanno parte del gruppo romano, uomini e donne. Perché lì dove ci si dedica alle diversità pensandole come ricchezza anziché come limite, queste possono fiorire e portare, in futuro, frutti godibili da parte di tutta la categoria.

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