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Mondofarmacia: qual è il futuro per la professione?

UNA DOMANDA A...

Mondofarmacia: qual è il futuro per la professione?

Antonino Annetta, coordinatore di Mondofarmacia, ci espone le ricette dell’associazione culturale romana di farmacisti, che a Roma organizza un convegno in cui si parlerà di farmaci innovativi, remunerazione per i servizi, formazione, burocrazia e digitale

13 ottobre 2022

Secondo noi il futuro della professione sarà difficile, complesso ma anche ricco di opportunità, se la farmacia italiana sarà in grado di coglierle. Il periodo pandemico ha dimostrato l’impellente necessità di una medicina sul territorio efficiente e capillare, per far fronte – certamente – a situazioni emergenziali ma anche alle mutate necessità della popolazione e di una società che non può più permettersi i costi esorbitanti di una sanità ospedalocentrica.

Un’idea di farmacia fuori dalla realtà

Ci attende un futuro con una Dcr sempre più ridotta, con una distribuzione diretta sempre più massiccia (specialmente in alcune Regioni), con servizi e attività professionali non adeguatamente retribuiti che, se non valutati con attenzione dal farmacista, aggiungono danno economico a una situazione già molto difficile. Mi riferisco, tanto per citare due esempi eclatanti, alla stampa gratuita del green pass e alla dispensazione sempre gratuita del paxlovid: attività che possono essere svolte anche senza oneri per cittadini e Ssn, ma che devono poi avere un immediato giusto riconoscimento in altri settori con adeguata remunerazione. Altrimenti forniamo all’esterno della nostra categoria l’immagine di una farmacia che nella realtà non esiste: un’attività ricca, che può permettersi di lavorare gratuitamente.

Ma anche tutte le altre attività di cui riferirò più avanti necessitano di studi di fattibilità preliminare – per esempio sulla disponibilità dei locali della farmacia o di strutture adiacenti (alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato) sui bacini di utenza, sulla concorrenza con altri presidi sanitari eccetera – al fine di evitare investimenti non solo poco remunerativi ma addirittura controproducenti alla gestione economica della farmacia.

Presidio sanitario sul territorio

Il rientro del farmaco innovativo è, a nostro avviso, un pilastro fondamentale sul quale costruire la farmacia del futuro, non tanto per una questione economica ma soprattutto perché il cittadino deve poter identificare il farmacista come l’esperto del farmaco a cui rivolgersi con fiducia, in ogni luogo del Paese e in qualsiasi orario. E proprio accanto al farmaco vanno sviluppati i servizi farmacodipendenti, quali per esempio l’aderenza alla terapia e il Fascicolo sanitario elettronico con il dossier farmaceutico che devono rappresentare l’esempio più evidente della professione del futuro.

Accanto a tutto ciò deve crescere la farmacia presidio sanitario sul territorio, con attività nelle quali il farmacista va assolutamente formato, perché non possiamo permetterci di rivendicare un nuovo ruolo professionale senza adeguate competenze. In tale contesto ben vengano i vaccini e non solo quelli antinfluenzali e contro il Covid, le prenotazioni Ssn, il ritiro dei referti, i servizi inerenti la prevenzione come la ricerca del sangue occulto nelle feci ecc.

La carenza di medici di medicina generale e lo sviluppo della sanità territoriale stanno aprendo enormi spazi professionali che non possiamo e non dobbiamo farci scippare da altri: ci riferiamo in primo luogo alla telemedicina, che avrà un ruolo sempre più importante nella sanità del futuro, e – può sembrare avveniristico in Italia ma è già realtà in alcuni Paesi anglosassoni – al “farmacista prescrittore”, in grado di prescrivere direttamente al paziente una limitata lista di farmaci per alcune patologie minori a seguito (sempre) di adeguata formazione.

Stare insieme ci salva

In tale contesto diventa fondamentale l’aggregazione delle farmacie indipendenti e quindi di associazioni come Mondofarmacia, in grado di tutelare, mediante la “forza del gruppo”, l’economia dei nostri acquisti per fronteggiare il pericolo più importante di questi anni: il capitale. Le farmacie gestite dal capitale stano diventando sempre più numerose e la concorrenza con gruppi finanziariamente così importanti sta mettendo in grande difficoltà il sistema delle farmacie indipendenti.

Siamo convinti che solo l’aggregazione tra farmacie indipendenti possa garantire una risposta efficace a questi scenari ed è indispensabile comprendere che lo “stare insieme” non è più una scelta derogabile come potevamo permetterci alcuni anni fa ma una condizione ineludibile per la sopravvivenza delle nostre aziende.

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