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Qualità dell’aria e salute polmonare

LA RICERCA

Qualità dell’aria e salute polmonare

Presentati i risultati di una vasta ricerca promossa da Economist Impact e Chiesi sugli effetti che i cambiamenti climatici hanno sulle patologie respiratorie, tra disuguaglianza sanitaria e ripercussioni socioeconomiche

21 settembre 2023

a cura della Redazione

In occasione della “Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu”, Chiesi, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca e specializzato in soluzioni per la salute delle vie respiratorie, ha riunito di recente a Milano un panel di professionisti sanitari, scienziati ambientali e associazioni di pazienti in un evento intitolato “Patient Perspectives on the Impact of Climate Change on Respiratory Wellbeing (“Prospettive per i pazienti sull’impatto dei cambiamenti climatici sul benessere respiratorio”). Nel corso dell’incontro sono stati presentati i principali risultati di un nuovo sondaggio pubblicato dall’Economist Impact e supportato da Chiesi dal titolo “Cleaner air, clearer lungs, better lives: exploring the intersection of air quality, health inequalities and lung health” (“Aria più pulita, polmoni più liberi, vite migliori: alla scoperta dell’intersezione tra qualità dell’aria, disuguaglianze sanitarie e salute polmonare”), con l’obiettivo di creare nuovi spunti di riflessione sull’interazione tra qualità dell’aria, salute polmonare e disparità in ambito sanitario e socioeconomico.

Che cosa emerge dal sondaggio

Il report, frutto di una revisione minuziosa della letteratura e di un sondaggio articolato, analizzando a fondo le esperienze di 500 persone affette da patologie respiratorie (asma nell’86 per cento dei casi, Bpco nel 20 per cento e polmonite cronica nel 4 per cento, con numerosi soggetti sofferenti di più di una patologia) in cinque Paesi chiave (Regno Unito, Italia, Spagna, Germania e Francia), riconosce che i fattori legati al cambiamento climatico esercitano un impatto significativo non solo in termini di salute fisica, ma anche di qualità della vita e di benessere generale. I risultati rivelano che la scarsa qualità dell’aria può costituire un ulteriore ostacolo al miglioramento della salute dei pazienti: oltre la metà degli intervistati che vivono in aree inquinate riferisce di aver evitato attività all’aperto, sia di tipo fisico sia sociale, che avrebbero potuto avere un impatto positivo sul loro benessere. Non solo: questi soggetti hanno maggiori probabilità di temere un peggioramento della propria salute rispetto a quelli che vivono in zone salubri (rispettivamente 44 vs 28 per cento).
Il sondaggio esplora, inoltre, il modo in cui questo impatto possa interagire con altri parametri sociali, come l’istruzione, il reddito e lo stato socioeconomico complessivo. In particolare, le patologie respiratorie, indipendentemente dalle disparità di reddito, sono causa di preoccupazione per la sicurezza del lavoro e dell’occupazione.

Mettere in pratica le raccomandazioni

«La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Noi di Chiesi ci impegniamo a promuovere una maggiore comprensione dei determinanti ambientali delle malattie respiratorie e a intraprendere azioni chiare in tal senso, che non si limitino al solo trattamento dei sintomi», dichiara Carmen Dell’Anna, Head of Global Medical Affairs del Gruppo.

Sulla base dei risultati del sondaggio, l’azienda ha presentato le seguenti raccomandazioni programmatiche:

  • Riconoscere l’impatto dei fattori legati al clima sulla qualità di vita complessiva dei pazienti affetti da patologie respiratorie, senza limitarsi alla sola salute polmonare.
  • Prevedere che il cambiamento climatico possa ulteriormente aggravare questi problemi e quindi promuovere politiche sanitarie olistiche legate al clima.
  • Affrontare le esigenze specifiche dei pazienti affetti da malattie respiratorie nell’ambito di strategie più ampie di adattamento al clima e di equità sanitaria, incentrate sull’educazione dell’opinione pubblica circa l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sulla salute respiratoria; sul miglioramento dell’equità di accesso all’assistenza sanitaria; sulla fornitura di un supporto personalizzato alle persone affette da malattie respiratorie durante gli eventi meteorologici estremi.
  • Incoraggiare i principali attori della catena del valore dell’assistenza sanitaria ad adottare pratiche sostenibili che riducano l’impatto ambientale e promuovano la salute delle vie respiratorie.
  • Facilitare la collaborazione e promuovere il dialogo tra operatori sanitari, esperti ambientali, rappresentanti del mondo dell’industria e delle comunità e gruppi di difesa dei pazienti. Ciò consentirà di formulare politiche per la salute respiratoria sulla base di prospettive diverse, culturalmente sensibili ed efficaci nel mitigare gli effetti nefasti del cambiamento climatico sulla salute respiratoria.
  • Dare priorità a ricerche che esaminino l’intersezione tra salute respiratoria e cambiamenti climatici, ossia i rischi specifici, le vulnerabilità e le strategie di adattamento per le persone affette da patologie respiratorie.
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