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Tutelare la salute di lavoratori e caregiver: intesa nel farmaceutico

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Tutelare la salute di lavoratori e caregiver: intesa nel farmaceutico

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Siglato il Protocollo di intesa tra Farmindustria, Assogenerici e Società italiana di medicina del lavoro per migliorare la salute di 200.000 persone, soprattutto donne.

11 marzo 2019

di Carlo Buonamico

Stare bene per lavorare e vivere bene. Un obiettivo ambizioso quello che si propone di perseguire il Protocollo di intesa siglato lo scorso 7 marzo tra Farmindustria, Assogenerici e Società italiana di medicina del lavoro.
Le tre associazioni hanno deciso di collaborare formalmente per realizzare iniziative concrete volte a promuovere e migliorare lo stato di salute dei cittadini che lavorano, attraverso interventi di diversità e inclusione come politiche di welfare, per fornire conoscenze in merito alla riduzione delle diseguaglianze di salute.
Così recita il Protocollo. Che tradotto, significa che i firmatari si impegneranno a dare vita a iniziative di informazione, e promozione su corretti stili di vita, attività di screening e adeguato utilizzo dei medicinali dirette ai dipendenti del settore farmaceutico italiano e alle loro famiglie. Molto oltre gli obblighi di legge in tema di sorveglianza sanitaria per la sicurezza nel lavoro.

“Vogliamo offrire strumenti sempre più efficaci e concreti per aumentare la consapevolezza e le conoscenze sulle cure. Sia rispetto alla prevenzione sia all’assistenza, con particolare riferimento ai caregiver, molto spesso donne, vere e proprie manager della salute della famiglia. Donne che sono un punto di forza delle nostre imprese e la figura chiave, per i loro molteplici ruoli, in una società in profonda trasformazione”, ha commentato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Sì, perché la farmaceutica italiana è a tinte rosa: il 42 per cento degli addetti è donna, con punte del 52 per cento nell’area della ricerca e dello sviluppo.

Che produttività, qualità del lavoro, qualità della vita e salute, sono fortemente interconnesse, è ben noto al comparto del farmaco, che da tempo ha adottato politiche di welfare aziendale moderne ed efficaci. Che comprendono, ad esempio, mense aziendali e asili nido, smart working, flessibilità, agevolazioni di orario, borse di studio, stage, sconti sui libri di scuola per i figli dei dipendenti, assistenza sociale sanità integrativa, campagne di prevenzione e vaccinazioni, screening periodici e pacchetti check-up.

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L’impegno assunto grazie a questo protocollo fa un passo in più e vincola le imprese del farmaco a valorizzare diversity management, non solo in termini di diversità di genere, ma soprattutto come diversità di esigenze, che derivano dalla varietà dei nuclei familiari e dalle condizioni di salute di ciascuno dei loro membri. Un bacino di 200.000 persone, contando i 66.000 addetti del comparto e i loro familiari che potranno avere accesso in modo agevolato e più diretto a iniziative a favore della propria salute. Progetti che “ci auguriamo possano essere una best practice e diventare contagiosi per fare leva sui 12 milioni di addetti dei vari settori che i medici contattano ogni anno”, ha aggiunto Scaccabarozzi. Auspicio che non può trovarci che d’accordo, e dei cui riflessi avremo piacere di dare conto.

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