Servizio sanitario nazionale: ristrutturazione urgente cercasi
L'ATTUALITÀ
Servizio sanitario nazionale: ristrutturazione urgente cercasi
È necessario riorientare l’assistenza sanitaria verso le cronicità attraverso servizi flessibili e adeguati alle richieste di salute del territorio. «Il ruolo del farmacista territoriale fatica a integrarsi con altri professionisti della salute perché opera al di fuori del perimetro giuridico delle aziende sanitarie pubbliche. Tuttavia, potrebbe ampliarsi grazie alla ricerca, al monitoraggio terapeutico domiciliare e alla presa in carico del paziente occasionale non cronico»: l’opinione di Alberto Ricci, co-curatore del Rapporto Oasi 2020
3 dicembre 2020
di Carlo M. Buonamico
Nell’annus horribilis segnato dall’emergenza Covid il Servizio sanitario nazionale (Ssn), oltre che per l’enorme pressione sia sulla sanità ospedaliera sia su quella territoriale, è stato caratterizzato da un grande incremento della spesa corrente: +5 miliardi di euro. A cui si è aggiunta l’assunzione di 36mila operatori sanitari, pari ai due terzi delle professionalità uscite dalla sanità tricolore negli ultimi 10 anni. Come evidenziato dal Rapporto Oasi 2020, è tempo per il Ssn di trovare, senza se e senza ma, nuove forme e nuove modalità per poter continuare ad assicurare l’universalità e l’equità di accesso alle cure sancite dalla Costituzione. Come fare? Dopo il blocco resosi necessario per affrontare l’epidemia, è necessaria una ristrutturazione completa capace di riorientarlo alla cronicità. Attraverso servizi sanitari erogabili in modo flessibile, capaci cioè di rispondere in modo tempestivo e al contempo adeguato ai bisogni quotidiani di una popolazione che invecchia. Ma che potrebbe essere interessata anche da necessità straordinarie.
In quest’ottica la sanità di prossimità giocherà un ruolo da protagonista, supportata dalle nuove opportunità offerte dal digitale. Approfondiamo alcune delle priorità strategiche su cui agire insieme a uno dei curatori del Rapporto Oasi, Alberto Ricci, già Associate Professor of Practice della Sda Bocconi.
Professor Ricci, tra le priorità suggerite per dare un impulso concreto al Ssn post emergenza Covid indicate l’investimento del 30 per cento delle risorse destinate alla sanità per il processo di ammodernamento digitale dell’intero Sistema Sanitario. Quali azioni prioritarie individuate in tal senso per il potenziamento della sanità territoriale e, quindi, per l’attività delle farmacie e del loro collegamento con Mmg e altri operatori sanitari?
In questo ambito, la priorità è la piena attivazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), completo di referti, prescrizioni, consumi e monitoraggi, con la sua interoperabilità tra i professionisti e i servizi, indipendentemente dal fatto che le cure siano ricevute in regime Ssn o privato. Ciò migliorerebbe la qualità delle diagnosi, del coordinamento tra gli operatori sanitari, del monitoraggio clinico-assistenziale, delle attività di ricerca, e molto altro.
Ancora, bisognerà riorientare l’intero Ssn alla cronicità, investendo in modo di erogare servizi in modo flessibile. Ciò, dice il rapporto, implicherà il trasferimento di alcuni compiti e funzioni di carattere gestionale, amministrativo e di case management dal personale medico (che costa 2,5-3 volte di più) al personale infermieristico, generando un percorso diupgrading dei ruoli di tutti. Di cosa potrebbe essere investita la figura del farmacista territoriale? Alcune esperienze indicano, per esempio, come sia proficua la sua azione come case manager delle cronicità…
Il ruolo del farmacista territoriale fatica ancora di più a integrarsi con altri professionisti della salute perché opera al di fuori del perimetro giuridico delle aziende sanitarie pubbliche. Tuttavia, il suo ruolo potrebbe ampliarsi grazie all’abbinamento con la telemedicina, per esempio promuovendo e gestendo il monitoraggio terapeutico domiciliare a distanza. In questo senso potrebbero essere lanciate iniziative in collaborazione con Mmg e distretti per la gestione della cronicità. Un ulteriore elemento potrebbe essere l’integrazione con gli operatori socio-sanitari e i caregiver e la loro formazione. Infine, un grande ambito di upgrading sarebbe quello della ricerca: l’impressione è che ci siano enormi potenzialità per le farmacie di raccogliere dati per la ricerca.
La capacità di riorientare i servizi sarà un’altra importante sfida. Le farmacie, in questo senso, possono giocare un ruolo centrale. In cosa potrebbe concretizzarsi il prosieguo di questo percorso iniziato, per esempio, con la dematerializzazione delle ricette?
Sul tema della dematerializzazione rimando a quanto scritto sopra per il Fse. Un grande ambito sul quale le farmacie sono in prima linea, mentre il Ssn è in grande difficoltà, è la presa in carico del paziente occasionale non cronico, magari per problematiche non gravi ortopediche, internistiche, dermatologiche, ginecologiche, pediatriche. In questi ambiti la risposta da parte di Mmg e Pronto Soccorso è spesso giudicata insoddisfacente dal cittadino, a torto o a ragione. Le farmacie potrebbero coordinarsi maggiormente con i servizi Ssn per favorire l’indirizzo dei pazienti verso i percorsi più appropriati, segnalando, per esempio, le possibilità di autocura, le pratiche di patient education, l’esistenza di servizi di continuità assistenziale, di ambulatori dedicati, eccetera. Peraltro, la possibilità di accedere a una visita medica a orari prefissati ma nel giro di 24h, direttamente in farmacia, potrebbe essere apprezzatissima dai pazienti. Temo però che non troverà spazio facilmente nel perimetro del Ssn, per ragioni normative ed economiche.
Credo che il primo passo sia la mutua conoscenza delle proprie attività: cosa fanno (e potrebbero fare) le Asl, cosa fa (e potrebbe fare) la rete di farmacie. Il secondo passo è l’individuazione di obiettivi comuni. Il terzo la volontà e la possibilità di implementare gli obiettivi e monitorarli. Ci sono realtà virtuose in cui sono stati stesi protocolli congiunti tra Regione, aziende e farmacie, altre realtà faticano di più nell’affrontare i passaggi appena accennati.