Sipps: vaccinare significa prevenire le malattie. Assurdo sostituire l’obbligo vaccinale
DALLE ASSOCIAZIONI
Sipps: vaccinare significa prevenire le malattie. Assurdo sostituire l’obbligo vaccinale previsto dalla legge 119 del 31/07/2017
Sconcerto della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) sulle politiche sanitarie che potrebbero sostituire la legge 119 del 2017 in tema di obbligo vaccinale
11 settembre 2018
di Redazione
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) ha espresso il proprio sconcerto rispetto all’attuale dibattito politico sul tema dell’obbligatorietà dei vaccini per i bambini.
L’obbligo, istituito dalla legge 119 del 31 luglio 2017, ha portato all’aumento dei livelli di copertura vaccinale, dopo quattro anni di diminuzione, per le vaccinazioni tradizionalmente obbligatorie come quelle per difterite, tetano, polio, epatite B e morbillo.
Non appare percorribile, secondo la Sipps, l’ipotesi prospettata da alcuni recenti disegni di legge proposti, di una prevenzione messa in atto solo quando si presentino elementi di rischio. Perché per bambini e adulti un intervento di questo tipo potrebbe essere troppo tardivo e potrebbe non essere sufficiente per tutelare la propria salute.
“Viviamo in una Società caratterizzata da continui flussi fra una nazione e l’altra – precisa Giuseppe Di Mauro, Presidente Sipps – che espone il cittadino a contatti ravvicinati con tantissime persone, che possono essere portatrici inconsapevoli di malattie prevenibili con le vaccinazioni. “Si vis pacem, para bellum”, dicevano i nostri antenati! Non bisogna aspettare che si verifichi un focolaio di epidemia per vaccinare i non vaccinati, o per garantire a scuola un ambiente “protetto”, costituito da soggetti vaccinati, ad un bambino o ad un adolescente che non può essere vaccinato. Non si può accettare che si sostituisca una certificazione medica di avvenuta vaccinazione con una autocertificazione redatta da un familiare!”.
Per questi motivi si legge in un comunicato stampa, la Sipps:
- plaude ad iniziative che consentano di ottenere un’anagrafe vaccinale nazionale su tutto il territorio, che permetta di verificare le singole zone e i singoli gruppi a bassa copertura vaccinale, su cui far convergere l’attenzione delle istituzioni locali, dei pediatri e dei medici di famiglia, per favorire un rapido innalzamento delle coperture vaccinali;
- si associa alle altre società scientifiche nell’invitare il ministro della Salute e il Parlamento italiano a valutare con attenzione queste problematica, tenendo conto primariamente che le vaccinazioni rientrano nell’interesse superiore del fanciullo, e che è nostro dovere rispettare e fare rispettare questo diritto