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Stati Generali dell’Economia: la sanità deve cambiare. Se non ora quando?

MONDO FARMACIA

Stati Generali dell'Economia: la sanità deve cambiare. Se non ora quando?

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Così Andrea Mandelli, presidente della FOFI, commenta l’audizione della Consulta delle Professioni Sanitarie svoltasi ieri a Villa Pamphili

22 giugno 2020

di Redazione

«Ringraziamo il Presidente del Consiglio e il Governo per l’incontro avuto nel corso degli Stati Generali dell’Economia. É il concreto riconoscimento sia del formidabile impegno delle professioni sanitarie in questa emergenza, nell’ospedale e nella comunità, sia dell’importanza di tutto il comparto sanitario nella vita, anche economica, del Paese». Così Andrea Mandelli, presidente della FOFI, commenta l’audizione della Consulta delle Professioni Sanitarie svoltasi ieri a Villa Pamphili.

Nel suo intervento Mandelli ha ricordato i sanitari vittime della COVID-19, tra i quali 15 farmacisti, per sottolineare che da questa tragedia occorre trarre insegnamenti e stimoli importanti. «Sono convinto che nulla potrà essere come prima, a cominciare dalla sanità italiana, e questo significa innanzitutto rinforzare l’assistenza nel territorio attraverso la collaborazione interprofessionale, come indicato recentemente anche dal Rapporto ‘Realising the Potential of Primary Health Care’ dell’OCSE» spiega Mandelli. «La farmacia dei servizi, il cui modello è stato messo a punto dalla Federazione e di cui riprenderà presto la sperimentazione interrotta dalla pandemia, è la chiave per offrire alla prima linea dell’assistenza strumenti che sarebbero stati utili a risolvere molti dei disagi per i pazienti che si sono presentati nella fase acuta dell’emergenza. Basti pensare alla telemedicina. Altri due punti per noi fondamentali sono la semplificazione – la lotta alla burocrazia – e la digitalizzazione della sanità. Fascicolo sanitario elettronico e Dossier farmaceutico sono già stati strutturati e resta soltanto da “azionare l’interruttore.”

Per quanto riguarda la necessità di semplificare le procedure amministrative, ho ricordato che il Testo Unico delle leggi sanitarie, promulgato nel 1934, ha di gran lunga superato l’età pensionabile, ed è ora di mettere mano a questa materia». La Federazione, anche attraverso un documento presentato nell’occasione alla Presidenza del Consiglio, ha toccato tutti i punti della sua visione dell’evoluzione del SSN: dall’ampliamento delle funzioni del farmacista ospedaliero alla revisione della distribuzione del farmaco, per rendere i medicinali di nuova generazione prescrivibili e dispensabili sul territorio, al coinvolgimento dei farmacisti nelle campagne vaccinali. E ha sottolineato che si devono affrontare il tema della remunerazione della rete delle farmacie, «che oggi fronteggia una situazione economica negativa, e il contratto dei collaboratori che, soprattutto dopo quanto accaduto in questi mesi, deve riconoscere anche sul piano retributivo il loro status di professionisti sanitari» prosegue il presidente della FOFI. «Ma se vogliamo perseguire l’evoluzione della nostra professione è fondamentale rivedere la formazione universitaria, il trattamento degli specializzandi in farmacia ospedaliera e l’esame di Stato, per adeguarli alle nuove competenze e all’innovazione scientifica e tecnologica. La terribile esperienza della pandemia deve tradursi in una spinta al cambiamento, al progresso, ad atti concreti. Se non ora quando?» conclude Mandelli.

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