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Studi in Farmacia, un percorso in evoluzione

L'INTERVISTA

Studi in Farmacia, un percorso in evoluzione

Cambia la farmacia, cambia la professione, cambiano le aspettative degli studenti. Il nuovo ordinamento didattico del corso di laurea magistrale può rappresentare il punto di svolta per la futura compagine della categoria. Il punto di vista del neolaureato Luca Coviello, recente premio allo studio "Giacomo Leopardi” per la tesi di laurea in Farmacia e farmacia industriale

26 ottobre 2023

di Rossella Gemma

Quanto appeal ha ancora la laurea in farmacia tra i giovani che devono iscriversi all’università? Secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea, dello scorso giugno, parallelamente all’aumentare della rapidità nel trovare occupazione, emerge un lieve calo nel numero di laureati, che ammontavano nel 2021 a 4.694, mentre nel 2019 sono stati 4.755 e nel 2017 5.082. In aumento il divario di genere: i tre quarti dei nuovi laureati sono donne, essendo passate dal 73,6 per cento del 2017 al 75 per cento del 2021.
Luca Coviello, neolaureato alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e “figlio d’arte”, ci ha parlato della sua scelta che, come per altri ragazzi, ha significato impegno e dedizione per una professione sempre più al passo con i tempi. «Sin da piccolo ho sempre respirato l’aria della farmacia, ma fino al momento della scelta della facoltà non hai mai la certezza assoluta di quale vuoi sia davvero il tuo futuro. Mi sono appassionato pian piano a questa professione, che presuppone una vera e propria missione e richiede molta preparazione, soprattutto oggi che la farmacia non dispensa solo farmaci ma rappresenta una vera e propria porta di accesso al Servizio sanitario nazionale».

Il cambio di passo con il nuovo ordinamento

L’emanazione del Decreto ministeriale n. 1147 del 2022, che definisce il nuovo ordinamento didattico del corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Farmacia e farmacia industriale”, ha sancito un grande passo avanti e un motivo di orgoglio per la categoria. «La revisione del percorso di studi universitario, in cui le conoscenze e le competenze di base saranno integrate con elementi altamente professionalizzanti, al passo con i progressi delle scienze mediche e farmaceutiche, le innovazioni tecnologiche e i nuovi bisogni di salute, rappresenta un grande passo in avanti per chi come me ha deciso di dedicarsi a questa professione. Nel mio caso, già nell’ultimo e penultimo anno del corso di studi ho avuto la possibilità di fare il tirocinio in farmacia, dapprima nel laboratorio galenico e poi in un ruolo più gestionale. Aspetti che, nella professione di oggi, devono coesistere senza che l’uno prevarichi l’altro. Una professione, quella del farmacista, che se svolta con amore e passione ci rende unici nel panorama sanitario nazionale».

Un percorso di studi su misura

Coviello ha poi ricordato come nella sua esperienza universitaria abbia avuto modo di essere eletto prima rappresentante di corso di laurea, quindi di facoltà, per poi entrare nell’associazione dei giovani farmacisti di Roma. «Sono stati anni ricchi di soddisfazioni, culminati con la laurea a luglio 2023. Evento eccezionale che ha visto la partecipazione dei maggiori rappresentanti del mondo accademico e professionale perché si proclamava la prima classe di laureati in farmacia dell’Università Cattolica che, già a quell’epoca, permetteva di personalizzare il proprio corso di studi con tre diversi indirizzi».
Proprio sulla base del nuovo iter accademico previsto dalla revisione del 2022, è possibile ora in tutte le facoltà di Farmacia e farmacia industriale personalizzare maggiormente il proprio percorso di studi. «Mi auguro che i giovani che oggi decidono di intraprendere questa strada abbiano veramente la possibilità di concretizzare le loro scelte, potendo sperimentare sul campo le diverse realtà che offre il mondo del lavoro dopo la laurea. C’è bisogno che le Università abbiano la volontà e la possibilità di tradurre in concreto quello che il nuovo regolamento scrive su carta, dando l’opportunità agli studenti di toccare con mano la “vita vera” della farmacia, così come delle aziende farmaceutiche. Ai ragazzi che stanno studiando Farmacia mi sento di consigliare di investire su se stessi, provando più contesti possibili prima della laurea, così da avere già un’idea di quelle che sono le proprie attitudini e preferenze».

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