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Troppi farmacisti non ancora vaccinati e senza una data certa di vaccinazione

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Troppi farmacisti non ancora vaccinati e senza una data certa di vaccinazione

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È una puntura, anzi due. Due inoculazioni se preferite che, per motivi tanto ovvi quanto importanti, si effettuano con determinate priorità. Motivazioni ovvie, ma non per tutti.

16 febbraio 2021

di Redazione

Il sito info.vaccinocovid.gov.it recita così: «Il Piano di vaccinazione Covid -19 è partito il 27 dicembre 2020 e si articola in più fasi: abbiamo iniziato proteggendo gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani e gli anziani over 80.

Nelle fasi successive vaccineremo le persone estremamente vulnerabili, intese come affette da patologie o disabilità che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19. A seguire le persone dai 70 ai 79 anni e la popolazione con almeno una comorbidità cronica e con l’arrivo di nuovi vaccini e l’aumento delle dosi attualmente disponibili abbiamo iniziato a proteggere anche altre categorie di popolazione tra i 18 e i 55 anni, tra le quali, anzitutto, gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze armate e di polizia, il personale e i detenuti delle carceri, i luoghi di comunità e gli altri servizi essenziali».

Non si sa bene in quale categoria rientrino i circa 70.000 farmacisti, ma pare che per alcune regioni o ASL o USL che dir si voglia, siano fantasmi e ad oggi non sono stati inseriti nell’elenco di chi a breve si debba vaccinare. Passati dalla fase 1 alla fase 2 senza colpo ferire. Eppure, le farmacie sono tra i pochissimi esercizi pubblici che sono stati e devono rimanere sempre aperti, non c’è lockdown, colorazione di regione o malattia che valga; i farmacisti sono a contatto quotidiano con oltre tre milioni di cittadini e non esiste, ovviamente, lo smart working. I Farmacisti effettuano servizio al banco e consegne a domicilio ai malati Covid-19 che non possono uscire di casa.

Oggi si è aperta la prenotazione per la vaccinazione degli ultraottantenni in molte regioni e in alcune di queste si potrà prenotare anche in farmacia, dai farmacisti non ancora vaccinati. E forse anche vaccinarsi dai farmacisti non vaccinati. Meno di un anno fa quando l’ordine era “stiamo a casa”, i farmacisti, insieme a infermieri e dottori uscivano per aprire la farmacia, erano tra i protagonisti della resistenza alla diffusione al Covid-19. Ora, in molte parti del territorio italiano, semplicemente dimenticati.

Non si tratta di avere precedenza su altri – prima i farmacisti! – o di una lamentela piagnucolosa, ma ci sono percentuali che motivano a qualche ragionevole sospetto: troppi vaccini effettuati a persone che non hanno motivo ad una priorità, che probabilmente fanno smart working o non incontrano quotidianamente cittadini potenzialmente infetti. Come associazione di farmacie raccogliamo tutti i giorni testimonianze di colleghi che non sanno quando saranno vaccinati, chiediamo una data per il loro vaccino ma otteniamo risposte evasive. La richiesta è semplice: si chiede di pianificare una data, comunicarla agli interessati e mantenere la promessa. Ma forse si chiede troppo.

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